Dettagli Recensione
Laura non c’è
«Laura non c’è,
è andata via,
Laura non è più cosa mia…»
così gorgheggia la canzonetta.
“È scomparsa in modo misterioso Laura Garaudo, moglie del notissimo romanziere Mattia Tondini.”
“Laura, perché te ne sei andata?”
“Era il suo modo di amarmi”,
così annota Andrea Camilleri.
Proprio come nelle canzoni d’amore, Laura ha un profilo adatto a far disperare l’innamorato di turno: è bellissima, volubile (“Diceva che aveva il ghibli… quando non aveva voglia di fare niente e se ne restava per ore a letto a guardare il soffitto”), sensuale, infedele (“Laura è facile alle infatuazioni”), ambigua (“Ognuno dei suoi amanti mi farebbe di lei un ritratto diverso”), irraggiungibile (“Era soprannominata Noli me tangere”).
Cosa si nasconde dietro la sua sparizione (“Quindi lei suppone si tratti di un’altra messinscena?”)?
La chiave di lettura dei suoi gesti sembra nascondersi nel quadro del Beato Angelico che ha costituito oggetto della tesi di laurea (“Si è laureata a Bologna in Storia dell’arte con una tesi sul Beato Angelico. Centodieci e lode”).
Ho trovato intrigante la prima parte del romanzo, evanescente l’evoluzione, pregevoli l’intendimento dello scrittore e il suo messaggio.
Giudizio finale: curioso, figurativo, socio-mistico.
Bruno Elpis