Dettagli Recensione
una splendida nave che nasconde un terribile segre
Accenno brevemente alla trama: un giovane Ufficiale Medico di una famiglia importante di armatori genovesi Giovanbattista Parodi, parte per la guerra sulle Navi di Sua Maestà Re di Sardegna. Dopo la battaglia di Lissa diventa disertore e compie un delitto per cui viene allontanato dalla famiglia. Deve così cercare a Marsiglia un imbarco per sfuggire alla giustizia e alla società , per un caso , dopo aver aiutato, un Marinaio Catello Esposito a sfuggire da una rissa,trova lavoro come secondo ufficiale commissario medico su una Nave: il Neptuno
E’ appunto il Veliero Neptuno il protagonista del romanzo. Una nave splendida descritta magistralmente”Non era una barca nata per lavorare, ma per correre e stupire … Quella nave sprigionante forza e bellezza nel semplice, grazioso gesto di stazionare all’ormeggio, sposava nel suo legno, nella sua tela, nella sua canapa, la vecchia conoscenza dell’arte umana fino a portarla al massimo delle sue potenzialità, oltre ogni limite conosciuto e pensabile.
Non era una nave: era l’immagine della nuova era in cui l’uomo, raggiungendo vette inimmaginabili, si voltava indietro per raccogliere il suo passato e rinnovarlo, fondendo in un unico capolavoro esperienza e innovazione, forza e bellezza.
Quella nave era il simbolo del progresso stesso”
Questa nave elegantissima dalle preziose finiture ed arredi, con uno spettacolare alloggio del comandante, viene, dopo aver consegnato il proprio carico e prendendo una rotta imprevista, trasformata, sotto i nostri occhi perché la descrizione è molto dettagliata, in una nave negriera e diventa così “La nave delle anime perdute”
Il personaggio principale è Giovanbattista Parodi, un uomo che si lascia vivere e soccombe nei confronti del padre ed delle situazioni della vita. Si trova così ad essere imbarcato senza saperlo e senza via di uscita, in una nave che traffica uomini che vengono trattati con enorme crudeltà. Quello che riesce a fare è, come medico, cercare di attutire con qualche cura gravissime sofferenze, ma niente di più.
Un altro personaggio predominante è il comandante della nave: Blanco, che guida tutti con la sua perfidia creando un atmosfera di terrore e paura anche fra gli stessi ufficiali. Fra questi non c’è alcuna comunicazione , regna una situazione pesante, di disagio ed inizia una discesa agli inferi.
Ci sentiamo molto coinvolti nel crescendo di questa discesa all'inferno, nel clima cupo ed oppressivo . L’Autore denota una grande esperienza di vita e riesce a farci penetrare nei pensieri e nell'animo dei vari personaggi.
Altre due figure rilevanti sono: il marinaio Catello e lo schiavo, segretario del Comandante Blanco: Vergilio.
Il marinaio Catello ha la filosofia di un uomo semplice, si sfoga con il medico e gli dice che nella storia non cambia mai niente, ci sono i poveri che restano sempre poveri e i ricchi che li sfruttano, non importa se cambia che detiene il potere. La situazione è sempre la stessa per gli sfortunati. Lui non si pone domande pensa solo a mangiare e a dormire al caldo di notte.
Vergilio, di dantesca memoria, spiega a Parodi la logica della violenza contro gli schiavi. Alla richiesta del medico sul significato della libertà, risponde che ci sono due tipi di libertà: quella degli uomini liberi che godono di tutto quello che possono avere ed uccidono per i loro scopi e quella degli schiavi che vivono nel rispetto degli antenati, della loro terra ed andranno a servire il mondo per permettere il progresso.
A metà della vicenda salgono sulla nave gli schiavi che colpiscono il medico per i loro occhi stupiti e terrorizzati, occhi che non hanno mai visto né una nave, né un uomo bianco , ai quali viene tolto tutto:
i cenci e gli amuleti per far perdere loro l’identità, vengo ammassati , marchiati ed incatenati nella stiva e trattati con una crudeltà indicibile. Poi dopo qualche giorno arrivano le donne spaventate, alcune con i loro bambini. Esse subiscono lo stesso trattamento degli uomini vengono denudate, spogliate di tutto, guardate con cupidigia dall'equipaggio e ne subiscono la violenza. Una di loro però è altera ha una bambina e non dimostra alcuna emozione. Vergilio dice al medico che è la Sovié e viene considerata un capo dalle altre donne, si chiama Nyatà. La donna viene picchiata perché si ribella a Vergilio. A questo punto c’è uno scambio particolare di sguardi fra il Dottore e Nyatà
Non scriverò di più perché ogni pagina riserva tante emozioni espresse con una scrittura magistrale, che lasciano un segno indelebile dentro di noi.
Nei libri di Alberto Cavanna si evidenzia la conoscenza specifica dell’arte della marineria e vengono descritte barche che vivono una esistenza propria, impariamo a conoscerle in profondità e diventano per noi esseri viventi. Non ho trovato questa particolarità in nessun altro autore.
Consiglio a tutti la lettura di questa imperdibile opera che parte da una ricerca storica e che riveste anche caratteri di attualità perché anche oggi tante persone disperate si imbarcano in situazioni terribili.
Questa opera, come ho scritto, emozionante,attuale, ricca di riferimenti storici, è candidata al premio Bancarella.