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Anna
 
Anna 2016-04-04 10:22:25 C.U.B.
Voto medio 
 
4.8
Stile 
 
4.0
Contenuto 
 
5.0
Piacevolezza 
 
5.0
C.U.B. Opinione inserita da C.U.B.    04 Aprile, 2016
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Tre

Non so cosa abbia causato l’epidemia, ma l’epidemia ha cambiato tutto.
Il mondo di Anna si chiama Sicilia, una Terra ormai ricoperta di ruderi e rifiuti, dove la natura torna ad avere il sopravvento avvolgendo con vigorose radici le distese di cemento umane.
Anna e’ una bambina piccola, che nel soffio di pochi giorni si rende conto di dovere essere grande. E il buio non fa piu’ paura, il cibo un problema inevitabile, il quaderno scritto da mamma una Sacra Bibbia, il fratellino un obbligo un impegno tutto quello che le resta.
Anna e’ la forza bruta nel corpo esile, e’ la battaglia fino all’ultimo morso , fino all’ultima bastonata . E poi quell’istante in cui si avvicina al corpo martoriato del nemico, non un colpo di grazia, Anna unisce le manine a coppa e offre l’acqua e la vita.
Intorno ad Anna i sipari si tingono di ruggine e grottesco, ma in fondo umana e’ l’esagerazione, la cattiveria, la prevaricazione di cui nemmeno i bambini sono immuni, quando crescono troppo velocemente.

Di ritmo serrato e ipnotico, vivace e verace e’ la Bic di Ammaniti che compie il suo mestiere narrativo donando all’autore un’aura di ubiquita’. Che ci sia e’ indubbio, ma in realta’ e' altrove, l’unica presenza concreta sta nella storia e nei suoi protagonisti.
L’ambientazione post apocalittica che di norma istiga al paragone, in questo caso non mi ha toccata se non in questa fase di riflessione. Di tutt’altro genere dalla scrittura raffinata e dal clima cupo del famoso McCarthy, piu’ sentimentale e intimo delle piacevoli fiction alla Justin Cronin, trovo che Anna sia fine a stesso e non emulando non tema paragoni .

Anna stringe una stella nella mano fino ad escoriarsi, non sapeva cosa volesse dire amare, ma in quei graffi pulsa la consapevolezza del dolore di perdere l’amore.
Il bambino in fondo le vuol bene, il grosso maremmano e’ un pazzo, un fenomeno, un indomito.
“Quasi quasi me lo sposo.”

Buona lettura.

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Commenti

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Si tratta quindi di un libro molto bello! E io che pensavo fosse robetta ...
Mi hai fatto ricordare Cronin, grande romanziere un po' dimenticato.
In risposta ad un precedente commento
C.U.B.
05 Aprile, 2016
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Ciao Emilio, nel suo genere per me e' bellissimo. Inoltre c'e' stata molta empatia .

Cristina, mi fa piacere ma temo si tratti di un caso di omonimia del cognome. Io mi riferivo a Justin Cronin, che ho la sensazione non sia il tuo autore...Forse tu ti riferisci a Joseph ?
Comunque ora vado ad integrare il commento :)
In risposta ad un precedente commento
Cristina72
05 Aprile, 2016
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Sì, mi riferivo ad Archibald Joseph. Conservo gelosamente le edizioni anni Settanta dei suoi romanzi migliori :-)
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