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Istruzioni per l'uso di una vita libera
Ne “L’arte della gioia” Goliarda Sapienza dipinge l’affresco di una donna libera e liberata dai vincoli dei pregiudizi, delle aspettative per noi e per chi amiamo, dai legami soffocanti che chiamiamo amore. E’ un libro molto fisico, centrato com’è sulla natura e il corpo. Fisico è il rapporto di Modesta, la protagonista, tosta carusa, con le idee che mai diventano ideologia, ma cibo della e per la mente. Che si tratti di politica o di poesia l’importante è allargare la mente, spaziare in mondi nuovi, inoltrarsi nel magma confuso e molteplice che la circonda e trovare il modo di respirare un’aria sempre nuova. Si può dire anarchica o socialista rivoluzionaria, se non altro per il percorso esistenziale e politico che attraversa la sua vita, ma si rischia di ingabbiarla dentro a una categoria, ad attaccarle delle etichette, che sono il contrario del suo modo libero di vivere.
Dalla cella del convento in cui passa la sua fanciullezza alle stanze infinite e, per lei, di ineguagliabile bellezza, del Carmelo, da tutti i personaggi più forti sa trarre lezione e, impudicamente, si serve. Dai favoritismi di madre Leonora ai modi prepotenti ma sottilmente perspicaci della principessa Gaia, Modesta guarda e apprende. E sfrutta abilmente le situazioni per dare soddisfazione alla sua brama di sapere: tutto vuole conoscere, per sete di apprendere, perché la sua mente non vuole porsi limiti e non per imporsi sugli altri o gareggiare. Anzi, tutto è finalizzato alla passione di confrontarsi con gli altri e così ampliare il proprio orizzonte. Mai porsi limiti, sempre andare oltre. E questo sembra essere il principio a cui si ispira la sua vita che ha attraversato gli anni cruciali del Novecento essendo nata il primo gennaio del millenovecento. Attraverso i suoi occhi la storia, personale e politica, è un intersecarsi di passioni perché il sacro fuoco della passione fa ardere Modesta e le dà coraggio, ottimismo, capacità di amare, gioia. E’ la passione che passa attraverso i sensi, il corpo, il suo motore ma che non degenera mai, non prende il sopravvento sulla comprensione e la consapevolezza di ciò che accade.
Infine, l’inanellarsi delle vicende va letto e non raccontato, col cuore sgombro, se possibile, di pregiudizi, e pronto a stupirsi di gioia.
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