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LA COLPA DELLA BELLEZZA
Una linea che percorre tutto il libro è la macchia impressa quasi una lettera scarlatta su questa prima, bimba, poi donna che si permette di essere semplicemente BELLA nonostante sia una esposta e quindi all'ultimo scalino di una ipotetica gerarchia sociale. Si permette di addirittura di "rifiutare mariti", cosa avrai mai in testa questa esposta? L'invidia legata al bigottismo soprattutto femminile del paese ci dimostra come le nemiche delle donne siano state sempre in qualunque periodo storico le donne stesse.
La religione e i suoi pazzi dogmi che arrivano a costruire storie fantastiche intorno a persone comuni che altro non sono che semplicemente se stesse magari rifiutando regole sociali imposte. L'assurdità di regole che oggi affibbiamo a religioni lontane dalle nostre terre, questo approfondito romanzo ci fa capire quanto siano appartenute alla nostra religione cristiana :
"Il vescovo..aveva dichiarato illecite le sacre del raccolto e della fertilità; aveva proibito i maggi e i balli sull'aia, le feste di nozze e i banchetti funebri; ...aveva messo al bando quell'usanza pessima e perniciosa che va sotto il nome del carnevale.." e così via. Leggendo queste pagine, ho immaginato immediatamente terre aride lontane sui monti afgani. Ma il '600, secolo che viene raccontato qui non è poi così tanto lontano come si possa pensare.
Antonia, la strega di Zardino che come racconta lo stesso autore in nota postuma è stata una sua seconda scelta come soggetto del romanzo, ma nel contempo è stata la sua fortuna. Una storia profonda ed intrigante descritta storicamente nei minimi dettagli come è giusto che un romanziere storico faccia. Nonostante l'elemento storico sia molto forte e pregnante, trovo che non togli nulla alla storia di questa ragazza tacciata di essere una strega, ma invece ci conferisca un quadro perfetto dove inserire ogni personaggio che ci viene introdotto uno alla volta in capitoli dedicati.
Un libro fitto di dati storici, termini arcaici che venivano utilizzati all'epoca che fanno capire l'immenso studio che c'è dietro un libro del genere per cui Vassalli non può che essere apprezzato, anche se a volte ammetto che mi distraevano dal filo del discorso, tanto che ho impiegato un pò di tempo per leggerlo.
Infatti consiglio sicuramente questa lettura ( e dopo aver letto prima di questo Terre Selvagge ho capito subito quanto il primo non fosse rappresentativo dell'autore) ma non per una lettura veloce e mi si passi il termine "semplice".