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Rosso buffone
Adesso è un momento speciale in cui si condensano speranze e possibilità, un istante magico che un’infinità di anime ha vissuto, un’altra infinità sta sognando e un’altra ancora sta rifuggendo: è l’inafferrabile attimo in cui nasce un amore. Quello che Chiara Gamberale mette sotto i riflettori e viviseziona con il suo bisturi di parole non è però l’amore della giovinezza, pieno di aspettative e proiettato verso il futuro dalla forza propulsiva dell’ingenuità, ma un amore fragile, di uomini feriti e ammaccati, trincerati dietro i meccanismi di difesa che le delusioni passate hanno eretto, prigionieri ma anche protetti dalle proprie abitudini.
Chiara Gamberale scava nel mondo dei sentimenti e parla direttamente a una generazione di ragazzi cresciuti solo anagraficamente che si sentono fuori tempo massimo per l’innamoramento, ancora figli quando l’età li vorrebbe madri e padri, ancora alla ricerca di un terreno edificabile quando dovrebbero avere già costruito il proprio futuro sentimentale. Anzi, nemmeno più alla ricerca, ma ormai abituati a implodere i desideri più segreti in un regime di indifferenza alle emozioni, perché l’asettica impalcatura di alibi e schemi è in fondo una disperazione confortevole che non riserva sorprese. Ma proprio quando non ti chiedi nemmeno più se succederà qualcosa, in una giornata come tutte le altre che scorrono immancabilmente uguali a se stesse, ecco, quella cosa speciale, un giorno, succede proprio a te. Davvero? Quando? Adesso.
Il protagonista della storia è quindi il cuore, muscolo involontario, mollusco invertebrato, rosso buffone. Atrofizzato, morto, affetto da una malformazione congenita che lo rende incapace di ricevere ma forse, solo perché ricevere significherebbe anche dare. E aprirsi al rischio, al cambiamento. Ma come trovare allora la forza e il coraggio di mettersi in gioco? E’ una domanda commovente che parla al cuore di tutti noi e, infatti, risulta facile empatizzare con Pietro e Lidia (che abbiamo già conosciuto nel romanzo “Le luci nelle case degli altri”), sentirsi protagonista delle loro vite e riflettere così su un tema estremamente attuale quale la difficoltà di crescere, di amare davvero, di cambiare.
E’ un testo dallo stile non impegnativo, alleggerito anche dalla scelta di affidare parte della narrazione a forme briose come mail, sms, addirittura un curriculum sentimentale, e di vivacizzarla con curiosi e divertenti coprotagonisti, le cui vicende si intrecciano e si sfiorano, alternandosi alla storia principale. Ma attenzione, non è un romanzo d’amore quanto più un romanzo sull’amore. Le vicende sono poche se confrontate alle pagine dedicate a dissezionare il cuore con “accanimento sentimentale”, ad analizzare le dinamiche e le alchimie umane, a voler ostinatamente dare un nome a tutte le emozioni e le insicurezze che ci rendono così complessi. Una tendenza molto femminile che, in tutta onestà, produce anche una certa stanchezza di lettura.
Una piccola nota. Per chi avesse, come me, adorato il personaggio di Mandorla nel romanzo “Le luci nelle case degli altri”, imperdibile scoprire, a pagina 125, che fine ha fatto diversi anni dopo!
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Commenti
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Grazie ancora per il tuo commento :)
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Complimenti per il tuo commento, mi è piaciuto tantissimo!