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UN GRIDO SCOMODO E RIPUGNANTE
Nei pressi di Camerino, nelle Marche, Renacavata ospita un convento la cui storia è strettamente legata agli inizi dell’ordine cappuccino. Qui i vuoti della terra,dovuti all’estrazione della pietra arenaria, vengono riempiti da “pietre vive”, giovani che sentono la vocazione e si dedicano al noviziato cui seguiranno, dopo un periodo minimo di un anno, i voti temporanei e le professioni solenni.
Emanuele è uno di essi: smetterà l’abito sei anni dopo la sua prima scelta compiuta a diciannove anni.
Il libro è proprio il resoconto del noviziato, il ricordo lo cristallizza in accezione negativa. A distanza di vent’anni l’esperienza viene consegnata al lettore epurata appunto da quel “fervore” che la animò e tutto è ridotto a pura contingenza:
“Ci avevano trascinati lì, nel convento di Renacavata, un sogno fatto di necessità (...)Tu arrivavi dai tuoi diciotto anni, da una terra che avevi abbandonato per precipitare in un convento(...) Eri scappato via. Avevi lasciato tua madre e tuo padre, avevi lasciato la tua terra per andare ad abitarne una ignota, spinto da un fervore che improvviso ti aveva invaso. Non potevi sostenere il nulla, l’ingiustizia.”
Se gli intenti sono dei migliori, il risultato a fine esperienza consegna un uomo che fa del suo fallimento un grido scomodo e ripugnante consegnando il suo credo in ottica rovesciata. Tutto è ridotto a “sacra rappresentazione”, a inversione, a profezia devastante:
“Eravamo capodogli destinati all’olio lucente, non pesci da frittura. Ci avrebbero dovuto fiocinare e spremere per fare luce. Invece avremmo spruzzato un nero di seppia, avremmo fatto buio nel mondo con quelle inutili macchie di paure.”
Solo pochi barlumi di serenità, di speranza e un congedo ad un mondo fuori dal mondo. “Essi non son del mondo, siccome io non son del mondo” Giovanni 17, 13-15
Leggerlo? Apprezzarlo? Disprezzarlo? Tutte e tre le azioni mi hanno animata. Cosa resta?
Un profondo malessere per un’esperienza che immaginavo più edificante e che mi aspettavo di leggere, non conoscendo l’autore, declinata in toni più teneramente memorialistici, non certo dissacranti.
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Commenti
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Complimenti
Saluti
Riccardo
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Mi spiace sia incappata in questo libro. Personalmente divento sempre più diffidente verso questa marea di libri 'nuovi' che inondano le librerie. Se vi è qualcosa di veramente buono, come individuarlo ?