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Sull'orlo del precipizio
 
Sull'orlo del precipizio 2016-02-09 20:29:30 annamariabalzano43
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annamariabalzano43 Opinione inserita da annamariabalzano43    09 Febbraio, 2016
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Quale letteratura?

Il breve, divertente romanzo di Antonio Manzini, “Sull’orlo del precipizio”, é una satira acuta e intelligente sul mondo dell’edtoria, sulla deriva in cui essa può precipitare in seguito a scelte dettate da un interesse unicamente economico a discapito della cultura e dell’arte.
Attraverso il personaggio di Giorgio Volpe, autore di successo, pluripremiato, Manzini imbastisce una storia che suscita a tratti un’ilarità irrefrenabile, senza assumere i toni aggressivi del pamphlet satirico, ma raggiungendo lo stesso scopo con altrettanta efficacia. Oggetto dell’attacco sono i grandi cartelli editoriali che ormai sono una realtà innegabile, che soffocano e eliminano le piccole case editrici di “ nicchia” che pubblicano poche opere di qualità, per non parlare di quelle non riescono comunque a resistere nella giungla della speculazione economica. In epoca di globalizzazione, ciò non sorprende davvero. Ciò che allarma tuttavia è il destino che può essere riservato alla cultura e nel caso specifico alla letteratura, sempre più dequalificata. E la dequalificazione parte dalla lingua, maltrattata, oltraggiata, senza rispetto per le più elementari regole grammaticali e sintattiche. Qui Manzini ci offre pagine esilaranti che descrivono la volontà di due grossolani editor, che pretendono di modificare Manzoni o reinterpretare Tolstoi, eliminando per giunta, tutto ciò che di triste possa essere contenuto nella trama delle loro opere.
I nuovi immaginari squali che dirigono le scelte dei lettori e ne orientano il gusto verso contenuti e forme sempre più volgari, mostrano un sostanziale disprezzo verso il pubblico al quale si rivolgono. Non sono dunque solo gli autori, con la loro arte, ad essere mortificati, ma altrettanto risultano vilipesi i lettori, trattati come un volgo ignorante senza gusto né cultura.
Quale letteratura dunque ci attende nel futuro? Questo l'ipotetico quesito. Si rassegneranno i grandi autori come Giorgio Volpe a tradire se stessi e i loro lettori, per mantenere lo status sociale e i guadagni ormai consolidati o prevarrà la scelta idealistica e morale?
La decisione dipenderà dai valori preminenti in ogni coscienza.

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Commenti

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siti
10 Febbraio, 2016
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Se tutti scavalcassero il vomito editoriale all'ingresso delle librerie o se non si cadesse nella trappola della scelta più economica dell'e-book, forse ci sarebbe più pressione nei confronti delle grandi case. Nel nostro piccolo possiamo mantenere alto il livello semplicemente acquistando dalle case editrici di nicchia che spesso hanno in catalogo delle vere perle .Ciao cara.
Ciao Laura. Si il panorama editoriale non è dei più confortanti.... Speriamo!
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