Dettagli Recensione
Speranza
E’ il 6 luglio 2013, Remon, quattordicenne, cristiano copto ed egiziano non ha altra scelta che lasciare tutto quello che ha.
Il suo sogno è ed è sempre stato quello di fare l’ingegnere, ama studiare ed è un giovane calmo, rispettoso delle tradizioni e di grande sensibilità eppure sa che se non intraprenderà quel viaggio nulla di tutto ciò vedrà mai realtà. La scoperta della paura ha avuto inizio il 26 gennaio 2011 con quella che ancora oggi è chiamata la rivoluzione egiziana, una guerra civile in cui un gruppo di persone denominate “Fratelli Musulmani” voleva ribaltare l’ordine delle cose in Egitto, questo stava a significare che per i Cristiani e tutti coloro che professavano una fede religiosa diversa, da quel momento la vita sarebbe stata molto più dura e certamente non sarebbe stata più possibile una quieta coesistenza tra differenti credi.
Per Remon iniziano mesi di persecuzioni, bullismo, provocazione, violenza. Ogni scusa è buona per attaccare briga, per far perdere le staffe al giovane ragazzo, per indurlo a commettere un errore, per portarlo a segnare la sua condanna, sino a quando la pazienza giunge al termine e l’egiziano reagisce. Da quel momento il suo sogno di studiare svanisce, non avrà mai modo di realizzare i suoi sogni restando li, deve andarsene e per farlo deve intraprendere quello che è, e sempre sarà, il viaggio più lungo ed odiato della sua esistenza. Lascia la certezza per abbracciare l’incertezza, abbandona tutti i suoi affetti per rincorrere un sogno, per la libertà.
Seppur contenutivamente il romanzo si presenta ricco di spunti di riflessione e si dimostra in grado di capovolgere la prospettiva di chi legge, di far riflettere sul perché le persone che comunemente chiamiamo immigrati arrivano a compiere gesti simili e su quali siano i veri costi che queste si assumono con le loro scelte, stilisticamente il testo è acerbo, scorre ma manca di quel qualche cosa in grado di renderlo indimenticabile. Suddetto dettaglio, sicuramente frutto di una decisione ponderata ed identificabile nel far si che chi legge si catapulti nei panni dell’adolescente protagonista, in parte contrasta con quella che è l’essenza dello scritto, il messaggio che l’autrice vuole trasmettere.
Resta comunque una piacevole lettura, ottimale per ponderare su quella che è una diversa realtà senza cadere in pregiudizi bensì studiando la problematica da una diversa prospettiva.