Dettagli Recensione
REalismo promosso
Letto su suggerimento della mia sorellina 17enne, posso dire che non mi è dispiaciuto.
Trovo molto interessante utilizzare i colori per le emozioni, mi ricorda un po’ la mia infanzia..dove tutto ciò che mi trasmetteva allegria lo associavo al giallo.
Sono felice che il libro abbia parlato anche di malattia e dolore; perché credo sarebbe stato troppo facile un finale a lieto fine per tutti.
La presenza di Silvia mi è parsa stonata fin dall’inizio, non so perché, forse perché più che una presenza “sicura” mi ha sempre dato la sensazione di esser lì ad aspettare solo il peggio per poter essere felice..visione forse cinica nei confronti di un’adolescente; ma avrei preferito un personaggio con caratteristiche diverse.
Titolo ad effetto ma troppo esagerato per i miei gusti.
Mi è piaciuto lo stile e il ritmo della narrazione, quindi se qualcuno avesse da suggerirmi altri libri dello stesso autore, ne sarei felice!
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Vedo che le altre due opere q-recensite ("Ciò che nessuno sa" e "Ciò che inferno non è") hanno buone valutazioni. Io non li ho letti...