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Il brevetto del geco
 
Il brevetto del geco 2016-01-11 17:10:29 annamariabalzano43
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annamariabalzano43 Opinione inserita da annamariabalzano43    11 Gennaio, 2016
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Tiziano Scarpa, tutore transbiografico

Originale, satirico, provocatorio, eccentrico: così si può definire l’ultimo ottimo libro di Tiziano Scarpa. Già dalla lettura della prefazione si capisce che ci si trova di fronte a un’opera che si allontana dagli schemi tradizionali del romanzo contemporaneo. Qui il narratore presenta e descrive se stesso come essere non esistente, qualcuno che avrebbe potuto avere un corpo e tuttavia non ha nulla, nemmeno una voce. Egli si definisce l’Interrotto, dichiara di aver affidato il suo racconto alla forza delle parole, organizzate in forma di romanzo dallo scrittore Tiziano Scarpa, suo tutore transbiografico.
L’opera segue separatamente per diciotto capitoli le vicende di due personaggi fondamentali, Federico Morpio, artista, e Adele, giovane impiegata. Il diciannovesimo capitolo intreccia storie e personaggi, infine il ventesimo costituisce l’epilogo.
Morpio, creatore di video artistici, è il mezzo attraverso il quale l’autore esprime una critica feroce nei confronti delle dinamiche che regolano il rapporto tra talento, societá e mercato, denunciando quanto spesso la vera arte sia penalizzata o addirittura ignorata per favorire ambienti o personaggi che contano. La progressiva perdita di autostima induce Federico, artista fallito, rimasto senza soldi e senza la donna che amava a rinunciare alla sua arte per guadagnarsi da vivere. Egli prende coscienza di ciò che non va nel suo personale rapporto con l’arte nel momento in cui si sofferma a guardare il movimento vorticoso del cestello della lavatrice durante la centrifuga. Egli comprende che ciò che lo frena è la sua incapacità di concentrarsi. Egli ha un rapporto “circonferenziato” con la sua arte. Così come i panni centrifugati nel cestello scompaiono schiacciati sui bordi, così la sua arte, non prodotta da un processo di concentrazione, risulta invisibile. I pensieri di Morpio si “disperdono nell’inconsistenza”. È questo uno dei punti più originali del romanzo.
Parallelamente alle vicende esistenziali di Federico, si svolge la storia di Adele. La sua progressiva integrazione nel mondo cristiano avviene in seguito a quella che si può definire l’epifania del geco. È infatti l’osservazione di questo animaletto insettivoro che riesce a superare quasi ogni prova di sopravvivenza, ma che rimane imprigionato tra le pareti di una pentola rivestita di teflon, che spinge Adele a stabilire un contatto ravvicinato più intenso e spirituale con la natura e con la fede. Il suo incontro con Ottavio la spingerà ulteriormente in questa direzione fino ad abbracciare i principi dei Cristiani Sovversivi. L’adesione così totale alla fede porta Adele e Ottavio a cercare il famoso cronovisore, strumento noto per la capacità di captare quelle onde lasciate da personaggi del passato, anche remoto, e riprodurre le stesse scene e gli stessi avvenimenti. Essi sono spinti dal desiderio di rivedere la resurrezione di Cristo. Ma la fede non avrebbe più ragione di essere se la veridicità degli eventi potesse essere dimostrata.
L’epilogo del romanzo ritorna in maniera circolare a ciò che era stato annunciato nella prefazione. Il lettore si troverà di fronte al narratore che si è definito l’Interrotto. Sarà chiaro infine che l’intero romanzo è un atto di fede dell’autore Scarpa nella forza della parola e della letteratura, che ritrova la sua funzione in un mondo in cui l’arte sembra stia perdendo progressivamente quella dignità che le spetta.

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Commenti

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Bel commento, AnnaMaria.
Deve trattarsi di un libro alquanto originale. Ho sentito pareri positivi sull'autore. Il mio amore per i Classici mi porta a ricercarli anche in Paesi 'minori' con gratificanti sorprese. Con ciò tendo a trascurare i nostri autori contemporanei magari meritevoli di essere letti.
Ciao Emilio. Anch'io non amo molto la letteratura italiana contemporanea. Questo è originale, anche se non di facile lettura. Si discosta parecchio dai soliti temi e dalle solite storie... Può piacere e non piacere. Sono curiosa di vedere come sarà accolto e criticato... Un caro saluto.
ho letto un solo libro del'autore e devo dire che mi piace come scrive.
Bella presentazione, Anna Maria!
Grazie Silvia!
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