Dettagli Recensione
Sorrisi a targhe alterne
Sarebbe una cosa leggera, gradevole, disintossicante. Affari di famiglia di Muzzopappa fa anche sorridere, le pagine si succedono rapide seguendo le vicende stralunate della contessa Maria Vittoria dal Pozzo della Cisterna, nobile in decadenza nella Torino dei giorni nostri.
C'è un po' di sarcasmo, ironia e una discreta mano a scrivere la storia per nulla credibile dell'auto-rapimento che la contessa si trova ad architettare per puntellare le sorti economiche della sua famiglia in disgrazia. In qualche modo, la storia ci racconta anche dei colpi che le miserie massmediologiche dei giorni nostri assestano non solo alle incrostazioni e alle ipocrisie dei vecchi equilibri sociali ma, spesso, anche alle buone maniere e al pudore dell’ancien regime.
Peccato che l'autore si sia lasciato andare la mano, calcando troppo certe situazioni, varcando con frequenza la soglia della verisimiglianza, ricorrendo a reiterati meccanismi umoristici che, tracimando in “tormentoni”, lasciano un po’ il tempo che trovano. Basti pensare al frequente ricorso al ricordo della Contessa delle battute triviali del defunto marito.
Con ottimismo, direi che il bicchiere è comunque mezzo pieno.
PS - Con stupore scopro da Internet che un'omonima della protagonista del romanzo è realmente esistita nel XIX secolo. Anche qui. peccato, mi sembrava un divertente frutto della fantasia dell’autore…