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La bambina e il sognatore
 
La bambina e il sognatore 2015-12-25 10:25:08 Natalizia Dagostino
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Natalizia Dagostino Opinione inserita da Natalizia Dagostino    25 Dicembre, 2015
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Sogni, convinzioni, realtà

La bambina e il sognatore vengono sognati e consegnati da una Dacia Maraini illuminata e sapiente.

Leggo un libro furbo e funzionale per affrontare tematiche numerose, per problematizzare argomenti della modernità.

La storia suggerisce e apre numerose questioni, come tutti i romanzi della scrittrice: la narrazione, la paternità, l’insegnamento, la cultura del territorio, l’alimentazione sbagliata, le coincidenze, la religione islamica, il successo, la sessualità, la memoria, la lettura, il disturbo mentale di un sex offender.

Anche attraverso dialoghi improbabili, vale per la scrittrice quello che nel romanzo viene riconosciuto a Nani, di essere competente nella narrazione, “perché le cose esistono quando ci prestiamo attenzione”.

“In fondo sono compiaciuti di avere un maestro goffo e impacciato di cui si può ridere senza essere redarguiti; di un maestro che fa lezioni a modo suo, che sa raccontare le favole e li prende sul serio, ciascuno di loro, uno per uno, senza distinzione.” p.104

Nani Sapienza, maestro seducente adorato dai suoi alunni, sogna la sua piccola Martina, concepita in un trullo, morta di leucemia. La bimba era la gioia di Nani e la sua mancanza ha gelato l’espressione dei sentimenti e, così, il protagonista perde la figlia e la moglie. Al risveglio, il maestro ha notizia di una bimba scomparsa e intuisce che il suo è stato un sogno premonitore. Infatti, la bambina sognata, pensa Nani, è certo quella scomparsa, portata via da un pazzo, segregata, sicuramente non uccisa, come tutti pensano in paese.

Il maestro ossessivamente segue il suo istinto, insiste, offre il suo tempo allo scavo, alla ricerca, all’indagine rocambolesca, convinto di poter ritrovare viva la bambina.

Interessante la voce interiore, figura genitoriale affettiva e critica, che Nani chiama in ogni modo: angelo custode, pennuto, parassita, aquilotto, uccellaccio, pettegolo, pollastro maledetto, avvoltoio, corvaccio, grillo parlante, gufo, aquilotto dalle ali sbrindellate… voce che pretende di guardare il mio animo dall’alto in basso.

Perplessa, finisco il romanzo: nell’attività di pensiero considero indispensabile il riconoscimento dei limiti, la traccia dei confini. Gli esseri umani si distinguono felici per gli equilibri possibili fra realtà e fantasia, fra insegnamento e manipolazione, fra sogno e delirio, fra determinazione e comportamento ossessivo-compulsivo, fra intuizione e pregiudizio.

Il maestro Nani, trova e salva la bambina, ma non salva me come lettrice, forse perché, lo riconosco, anch’io “soffro dell’immaginazione ipertesa del lettore accanito” p.15

“La storia, ogni storia, nasce quando ci sono un corpo e una mente che si preparano all’ascolto. Il corpo non è meno teso e attento del pensiero che assorbirà, attraverso le parole, un racconto, con il suo eroe, le sue gesta e la sua conclusione. E io sono già saltato dentro, con tutti e due i piedi, in questo rito fatato. Mi sono impaesato assieme a loro e godo nel raccontare, come loro godono nell’ascoltare. Niente ci può fermare in questa impresa comune, antichissima e meravigliosa della narrazione e dell’ascolto collettivo.” pp.175-76

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Non è il miglior libro di Dacia. Anzi. Ho molta stima di lei come scrittrice, il mio voto alto è un po' di tifoseria. Nemmeno a me il libro come opera letteraria è piaciuto.
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26 Dicembre, 2015
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Si, condivido, Mario: un'operazione commerciale. Ho presentato Dacia Maraini spesso, negli ultimi anni, in molte scuole e ho l'impressione che scriva per fornire argomenti su cui, forzatamente, discutere
Un libro buono della Maraini io onestamente non l'ho ancora letto.
Eccellente recensione. A mio parere è l'ennesimo ibro furbetto della Maraini che fiuta i ento e scrive di conseguenza.
Grazie, Matelda. Dacia Maraini sa scrivere, è certo, il resto è, forse, necessità di case editrici
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17 Marzo, 2017
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Cara Cristina, ti leggo solo oggi che sono passati ben due anni e ti invito a non essere così drastica. Sai, sul forum della scrittrice ho letto recentemente l'invito di una studentessa di un liceo siciliano a partecipare alle assemblee d'istituto della sua scuola, invito rivolto alla nostra in quanto definita colta brava e certo anche portatrice di argomenti "scomodi"...forse mi sono detta è questa sua connaturata "scomodità" che la fa amare o maldigerire...nei suoi libri. Anch'io di recente a un circolo di lettura di cui faccio parte ho portato un racconto dalla raccolta "Buio" che mi aveva appassionato e che ha lasciato freddi e delusi gli altri. L'argomento era "scomodissimo", se ti capita leggilo si intitola "Ombre". E infine mi chiedo chi parla oggi di questi argomenti "scomodi"? Solo poche scrittrici e scrittori...a mio picolo avviso....
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Cristina72
18 Marzo, 2017
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Cara Maria Lo Bianco, "Buio" l'ho letto e l'ho anche commentato su questo sito.
Quello che non mi fa apprezzare la scrittrice non ha niente a che vedere con la sua presunta "scomodità". Essere stata per anni la compagna di un grande scrittore e aver frequentato salotti letterari ha dato sicuramente dei punti di vantaggio alla Maraini, ma non abbastanza da farle superare la mediocrità della sua prosa.
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20 Marzo, 2017
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Cara Cristina, ancora dopo quasi 50 anni di "onorato servizio" nel campo della cultura si rimprovera a Maraini il suo legame con Moravia e, senti, senti, la sua presunta presenza nei salotti letterari...!!!!Ma non bastano le sue opere di prosa, narrativa, saggistica, teatro e tanto altro...editoriali, interventi e interviste per sdoganarla dallla relazione certo importante con lo scrittore e per affrancarla definitivamente e considerarla per quel che è: una donna battagliera e coltissima e impegntissima su molteplici fronti. Che giudizio frettoloso e poco convincente cara cristina 72.....ma hai veramente letto opere della scrittrice a fondo e con ponderazione? L'hai mai sentita parlare? Conosci la sua storia e le sue battaglie? Frettolosa e sbrigativa Cristina, a me sa tanto di luogo comune sentito il tuo giudizio...Saluti cordiali
Maria Lo Bianco
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Cristina72
21 Marzo, 2017
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@Maria Lo Bianco, credo che la lettura di due romanzi sia sufficiente, e secondo me la Maraini è sopravvalutata. Sarà forse una donna eccezionale, ma questo non fa necessariamente di lei una buona scrittrice. Esistono del resto autori di capolavori letterari che umanamente erano meschini.
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22 Marzo, 2017
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La Maraini ha scritto oltre venti romanzi, molti dei quali premiati con i più alti riconoscimenti nazionali e internazionali, e numerosissimi testi teatrali e saggi e raccolte di poesie. Ha lavorato per la strada a contatto con la gente più disparata e più diversa cercando di portare nelle case di quelle persone momenti di incontro con la letteratura e con la volontà di scrollarsi di dosso indolenza e squallore. ha fatto teatro di cantina e di strada, ha lavorato come addetta a tutto nell'ambito del teatro da tecnico ad autrice. Ha passato lo straccio e la scopa....poi ti contraddici: dici che può essere una donna eccezionale ma mediocre letterariamente e poi concludi dicendo che esistono autori di capolavori letterari ma umanamente meschini. Bè ti commenti da sola. Ti suggerisco di leggere tanto cara Cristina72 e naturalmente non solo la Maraini che pure in tutti i suoi scritti fa ampio riferimento a tutto quello che ha letto in settantanni! E quindi, anche da questo punto di vista, è una miniera di nuove e vecchie letture. Ma insomma non sono l'avvocato difensore della scrittrice ma definirla meschina...dal 2014 è nella lista dei candidatoi al premio Nobel per la letteratura. ...e umanamente vedi di conoscerla è gentile e disponibile con tutti. Saluti
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