Dettagli Recensione
La Storia triste
Un bibliotecario intervista un potente politico che ha vissuto in prima persona la seconda guerra mondiale e la nascita della nuova Italia. Si intrecciano avvenimenti politici e personali, un nome sfuggito erroneamente dal vecchio intervistato innesca una serie di ricerche che portano alla luce una storia d’amore, di vita, di gioia e dolore di un italiano ebreo e della sua amica intima.
Si alternano i capitoli tra l’intervista al politico e le dichiarazioni della signora ormai anziana sul vissuto privato.
Una narrazione dolce amara, la guerra, le deportazioni, l’innamoramento, la separazione. Lo smarrimento, l’annientamento dell’identità culturale, la tragedia dei cari deportati, l’angoscia per i scomparsi, le sorti incerte ancora per gli anni a venire.
Un’opera, credo di fantasia con personaggi, luoghi e dati verosimili, che urla una grande verità, ossia che l’amore anche in tempi di guerra esiste e grazie ad esso si sopravvive.
Si legge velocemente e con piacere, scritto benissimo, nulla di giornalistico, molto umano.
Concludendo, a me è piaciuto, non posso far altro che consigliarlo.
“Sono convinta che la Storia è come un riassunto ben fatto: mette in risalto quanto c’è di più importante, seleziona ciò che ha contato da ciò che è stato insignificante per la maggior parte delle persone; nella sostanza non mente. La vita invece è il libro intero: contiene tutti i gesti, i pensieri, le occasioni gli avvenimenti, senza la capacità di metterli in ordine di importanza. E questo è molto pericoloso.”