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Un giallo, ma non proprio
Definire "Il giorno della civetta" un giallo è riduttivo.
Quindi, si, ha la parvenza di un giallo, ma in realtà la verità viene presto a galla. Non c'è mistero, non c'è suspence, l'assassino e i mandanti tutti sanno chi sono, ci sono prove, testimoni e testimonianze.
E' la storia di un delitto, anzi due, a dire il vero, tre.
Tutto è in mano al capitano Bellodi, che non è siciliano, e che forse non conosce bene ancora l'isola.
Bellodi è solerte, semplice, lineare, logico. "è un uomo" dice Don Mariano.
"...ho una certa pratica del mondo; e quella che diciamo l'umanità, e ci riempiamo la bocca a dire umanità, bella parola piena di vento, la divido in cinque categorie: gli uomini, i mezz'uomini, gli ominicchi i(con rispetto parlando) pigliainculo e i quaquaraquà..."
E gli uomini, quelli che hanno rispetto, sono pochi. Ma Bellodi è uno di loro.
Ha rispetto per tutti, ma cerca la verità. E scavando la trova, facilmente, e non solo perchè è astuto e intelligente, ma anche perchè la verità è evidente, è sotto gli occhi di tutti.
Solo che non tutti la vogliono vedere.
E quindi Il giorno della civetta, non è un giallo, ma uno spaccato, onesto e leale, per un siciliano come Sciascia, di una Sicilia corrotta dalla mafia fino ai più alti poteri. Poteri invalicabili,che "un uomo" come Bellodi non può contrastare.
E quindi la verità è presto svelata, ma il delitto non ha giustizia.
E' una verità irrisolta, e mentro lo scrivo mi accorgo che è un ossimoro...come la Sicilia di Sciascia d'altronde!
Splendido libro, che ci mette di fronte a una realtà, contro la quale siamo impotenti e come impotenti restiamo a guardare.
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Commenti
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Ciao, Manuela
A dire il vero lo volevo articolare di più, ma l'ho scritto in fretta, e forse qualcosa l'ho tralasciata.
Comunque trovo che sia interessante "spezzare" la lettura con qualche classico, ogni tanto, giusto per non dimenticare l'arte della scrittura.
Ci sono tanti bei romanzi moderni, scritti anche bene, ma la letteratura classica, secondo me, ha un'altra profondità, per non parlare dell'accuratezza del lessico, l'uso delle metafore, la consecutio temporum, i periodi lunghi nei quali se non sei attenta ti perdi...insomma un bravo scrittore esige un lettore attento!
Ho letto anche "A ciascuno il suo", ed è piaciuto anche a me, direi che si equivalgono.
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Un bel commento.
Fra i libri di Sciascia questo non è tra i miei preferiti. Ritengo migliori vari altri, primo fra tutti "A ciascuno il suo".