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Non esiste un tramonto dei sentimenti
Piangi pure è una struggente storia che ha tutta la grinta di chi non vuole arrendersi. Non c'è un'età per abbandonarsi ai sentimenti, non c'è un limite. Esiste forse solo una primavera dell'eros, dove tutto è concesso? E poi un inverno gelido del desiderio? Dove fermarsi e ricordare, dove solo la memoria può intiepidire? No, questo romanzo è il testamento delicato e ironico di chi non chiude le finestre al desiderio.
Iris, la protagonista, ha 79 anni. Vive da sola, ma per risolvere i suoi problemi economici vende la nuda proprietà della casa. Dal quel momento comincia a pensare alla morte. È grazie al suo amico Carlo, psicologo, che lavora al pianterreno, con il quale ogni mattina prende il caffè, un'abitudine,di quelle che consolidano i rapporti, che Iris comincia a scrivere un diario: dapprima solo pensieri frivoli, poi si lascia andare e nelle parole che scrive si scopre innamorata di Carlo.
Quando credi che le tue stagioni sono finite allora scopri che il tuo cuore è ancora capace di battere, di agitarsi. Perché, lo sappiamo bene, è nell'amore che è contenuto il mistero della vita.
Il romanzo si apre con un diario, la voce narrante parla in prima persona, poi il diario diventa un romanzo, come se dal diario stesso la vita prendesse forma.
Con uno stile pulito, intelligente, ironico, movimentato e mai scontato, Lidia Ravera tratteggia un personaggio che non si può non amare, che ci commuove, e ci consegna una storia romantica, equilibrata, senza sdolcinature. Con discrezione Iris e Carlo ci insegnano che possiamo sempre sperare, che non esiste un tramonto dei sentimenti e quel groviglio che abbiamo lasciato spesso irrisolto negli anni, forse possiamo anche provare a dipanarlo, perché ne abbiamo la forza e la consapevolezza. Un regalo degli anni.
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