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E' tutta vita
 
E' tutta vita 2015-11-30 10:49:17 mia77
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3.8
Stile 
 
3.0
Contenuto 
 
4.0
Piacevolezza 
 
4.0
mia77 Opinione inserita da mia77    30 Novembre, 2015
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È tutta vita di Fabio Volo

Ecco l'ultimo romanzo di Fabio Volo: il primo da padre.
Già dalla copertina (un triciclo di legno rosso) si intuisce quale sarà il file rouge di questo nuovo libro del poliedrico scrittore bresciano. Schernito da alcuni, perché non sufficientemente "istruito", perché tratta temi futili e leggeri, perché usa un linguaggio semplice e non forbito.
È vero: Fabio Volo non è uno scrittore erudito, ma pochi come lui sanno farti immedesimare nella vita di tutti i giorni, rappresentata egregiamente in ogni suo romanzo. La vita delle persone normali, semplici, che vivono, però, una vita piena e intensa, come quella di ciascuno di noi.
In questo ultimo libro Nicola-Fabio è alla prese con la paternità: una cosa nuova, strabiliante, ma destabilizzante, che cambia completamente la prospettiva di ciascuno. Soprattutto delle madri, che da quel momento lo saranno per sempre, ma anche dei padri, che iniziano a vedere davanti a sé una "sconosciuta", perché il nucleo centrale della vita della donna da quel momento non è più il compagno, ma il figlio. La donna, appena diventata madre e almeno per i primi due-tre anni diventa figliocentrica e l'uomo, che pure se lo aspettava (ma non fino a quel punto) inizia a sentirsi escluso, quasi fosse un estraneo nella nuova coppia madre-figlio. All'inizio, quindi, una grande difficoltà di accettare questa nuova vita, di inserirvisi, di esservi partecipe. Un momento di grande crisi nella vita di quasi ogni padre, ma poi, con il tempo e con mille dubbi e riflessioni, si fa strada una nuova possibilità che gli permette di diventare un nuova persona. Di accettare l'inevitabile e di iniziare, pian piano, anche ad amarlo.
Non voglio dilungarmi, né esprimere la mia opinione, perché amando questo scrittore sarei di parte. Lascio a quelli che non hanno intenzione di leggere questo romanzo, alcune frasi rappresentative, anche se "scontate" che fanno capire il Volo-pensiero:
"Perché uscire, quando quello che desideravamo di più era già lì con noi? Non ci serviva altro, bastavamo a noi stessi";
"E se tu fossi innamorato di un'idea di me e non di quella che realmente sono?"
"Si dice che quando ti nasce un figlio una parte di te in quell'istante muore. E così è stato. Da quel momento io e Sofia non siamo più stati gli stessi, né come individui, né come coppia";
"Qualcosa se n'è andato con la conoscenza, con la confidenza, l'intimità. È svanito un po' di mistero. Il desiderio nasce da una mancanza, da un'assenza. Da qualcosa che non si ha e che si vuole avere. Se un'assenza diventa presenza, il desiderio svanisce";
"Dove ci siamo persi?" Ho pensato. La nostra vita era diventata una continua insoddisfazione, una quotidiana frustrazione";
"Ho pensato a come avevo usato male la mia libertà prima, mi sembrava di aver capito molte cose quando ormai era troppo tardi";
"Quando vivi con un'altra persona ci sono giorni in cui la sua presenza ti infastidisce. Non è necessario che ti abbia fatto qualcosa, solo il fatto di averla sotto gli occhi ti irrita. È come se tutto ciò che non va nella tua vita fosse colpa sua, e una parola di troppo o un piccolo gesto sono sufficienti per litigare";
"Ho avuto desiderio di abbracciarla, avevo bisogno di un rifugio, qualcosa di concreto come il suo corpo a cui aggrapparmi per scacciare quei pensieri";
"Leo (il figlio) ha cambiato i confini di ciò che si può chiamare presenza, lui è una costante anche quando non è con me. È impossibile essere veramente soli, sfuggire, è come se una parte del cervello fosse sempre dedicata a quel legame e non fosse concesso liberarsene";
"L'amore per i figli porta con sé una vulnerabilità infinita";
"Non vogliamo la libertà, ma l'idea della libertà, l'illusione di essere liberi";
"Quello che eri non esiste più, è un'illusione, un trucco della mente";
"Mi chiedevo se io amassi Sofia o l'idea della famiglia";
"Si potrebbe dire che l'amore non è che la gioia di perdersi e dissolversi nell'altro";
"... Ci sarà sempre una parte di lei che mi sfugge e forse è questo che ci tiene insieme, non tanto quello che sappiamo di noi ma quello che ancora dobbiamo scoprire";
"In momenti come questi, in cui non accade nulla di speciale, sento che ne vale la pena";
"Più proteggo la mia famiglia, più proteggo me stesso. Più mi occupo di loro, più mi sento al sicuro, dalle mie paure e da infiniti dubbi";
"Sentivo che lei era la destinazione giusta. Lei da subito è stata il mio angolo di senso";
"Da quando Sofia è arrivata le cose importanti hanno iniziato ad accadere. Ha reso reali le attese";
"L'amore di cui tutti mi avevano parlato mi ha invaso totalmente e ho capito che è la droga più potente e più pura del mondo".

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Commenti

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Ciao Mia, complimenti per l'analisi molto interessante.
Anche io non ritengo Volo un letterato, ma apprezzo la sua capacità di osservare e riprodurre sotto forma di scrittura la vita di tutti i giorni. Si tratta solitamente di letture molto leggere e senza pretese, a me tendenzialmente piacciono i suoi libri, ma vanno sicuramente affrontati senza l'aspettativa di leggere un'opera letteraria. Pur trattandosi di libri molto commerciali ci trovo qualcosa di piacevolmente semplice e attinente alla mia vita. Non ho letto questo libro e non so se lo farò, ma ho apprezzato la tua recensione, chissà magari una lettura leggera in futuro.

Grazie e complimenti.
Saluti
Riccardo
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mia77
30 Novembre, 2015
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Sono pienamente d'accordo con te, Riccardo. Per quel che concerne le letture leggere Volo è uno dei miei preferiti, in assoluto. È una persona empatica, qualità importante oggi,visto che ci troviamo immersi in un mondo in cui ciascuno pensa solo al proprio orticello, fregandomene completamente del prossimo. Lui non fa altro che rappresentare la realtà così com'è, senza sotterfugi, né furbizie. È molto terra-terra, nel senso buono del termine.
bella recensione , grazie ! per me ,però il successo leteterario di fabio Volo resta un mistero. Mi sembra che scriva robette ....
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mia77
01 Dicembre, 2015
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03 Dicembre, 2015
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Stavolta il libro di Fabio Volo è veramente brutto: va bene essere leggeri e senza pretese, ma qui dire banali è un complimento!! i vecchi Harmony erano più avvincenti.
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mia77
05 Dicembre, 2015
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@ franci: ti ho cercata nell'elenco degli opinionisti per vedere cosa fossi abituata a leggere, per considerare Fabio Volo alla stregua degli Harmony, però non ti ho trovata (sono arrivata a pag. 22). Visto che questo scrittore è sulla cresta dell'onda da anni, penso che chiunque sappia cosa sta per leggere, quando inizia un suo romanzo. Forse non avevi mai sentito parlare di lui e pensavi di andare incontro ad un classico. Per la prossima volta sei allertata: Fabio Voli scrive cose semplici di tutti i giorni, con una scrittura semplice e lineare e chi lo apprezza lo fa proprio per questo. Per farsi una lettura leggera, tra quelle più impegnate e serie. La vita non è fatta solo di cose serie e grevi, per fortuna!
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14 Febbraio, 2016
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io credo che il libro di Fabio Volo sia peggio di quelli della collana Harmony, con il protagonista Nicola che è una specie di Renzo Montagnani dei nostri tempi, fissato come è dalla idea del Sesso, lei almeno mi sembra che usi un pochino di più il cervello, consapevole che con la nascita di un figlio non solo cambiano gli equilibri della coppia ma è una sfida che è prima di tutto educativa, lui mi sembra che sia contento solo perchè con questa ragazza torni a fare all'amore come ai vecchi tempi del loro rapporto, lui fa veramente in questo libro la figura di un bambino, un bamboccio senza palle, spero che con questo libro Volo non sia sia riferito a tutti gli uomini sposati con figli perchè io mi sono personalmente offeso.
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