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Tutti i colori del mondo
 
Tutti i colori del mondo 2015-11-13 09:35:25 Farne
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4.0
Stile 
 
4.0
Contenuto 
 
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Piacevolezza 
 
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Farne Opinione inserita da Farne    13 Novembre, 2015
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Non ci restano che i colori

Uno sfondo azzurrino, un volto pallido, capelli rossi come il fuoco dello sguardo. Riconosciamo subito la figura, chi non lo conosce? Il titolo parla di colori. Troppo semplice immaginare. "Caro signor Van Gogh", ed ecco che tutte le certezze si incrinano. Chi parla? Vincent dov'è? Questa non è la storia di un grande personaggio, di quelli che lasciano un segno indelebile nel nostro mondo. È il racconto di chi dalla Storia è ignorato, evitato, sconfitto.

Teresa Senzasogni è una ragazzina fatta passare per matta nella città dei matti, Gheel una gabbia dorata dove pazzi e "normali" apparentemente convivono, sono felici e contenti, posso essere pienamente sé stessi. Orfana di una dei tanti diversi del villaggio, viene certificata disturbata per ottenere una dote ed essere affidata ad una delle famiglie più benestanti, dove potersi creare una vita, trovare un marito, fare dei figli. La vita nella città gialla passa tranquilla finché il "fou rou", il matto rosso, non entra prepotentemente nella storia della giovane Teresa.

Il romanzo è strutturato come una lunga lettera. Una lettera d'amore, scritta da una donna ormai devastata, mutata, sconfitta dalla vita. Gli anni della giovinezza sono passati, tutto non è più come prima, l'incontro con Van Gogh ha cambiato tutto. Per sempre. Una lettera che si trasforma in memoriale, confessione, diario, delirio; che ci accompagna con dolcezza, con la pienezza di colori che caratterizzano le terre fiamminghe e le opere di Vincent, fino alle battute finali.

Il velo si squarcia, la semplicità della lingua nasconde il dramma che ci fa riconsiderare tutto il romanzo. Ogni parola ci riaffiora alla mente, ogni battuta acquista un peso diverso. Si apre davanti a noi tutta la fatica della condizione umana.
Montanaro costruisce sul più grande mistero biografico di Van Gogh ("mi sono chiesto cos'è successo in quello spazio di quasi un anno, dal 14 Agosto 1879 al 22 Giugno 1880, nel quale Van Gogh non ha scritto nemmeno una lettera." ci dice in nota al testo) un racconto dolce, emozionale, impetuoso come quei colori pastosi, spessi, vorticosi che rimarranno per sempre.

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Commenti

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molto interessante il tuo commento! sono sempre stata attratta da questo titolo ora ho le idee più chiare.
se ti interessa la vita di Van Gogh, ti consiglio "Brama di vivere" di I. Stone
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Farne
15 Novembre, 2015
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Grazie mille! Di "Brama di vivere" vidi la trasposizione cinematografica di Minnelli tempo fa. Il romanzo mi son sempre ripromesso di leggerlo. Che sia la volta buona?
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