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Proleterka
 
Proleterka 2015-11-10 06:28:12 Natalizia Dagostino
Voto medio 
 
3.8
Stile 
 
4.0
Contenuto 
 
3.0
Piacevolezza 
 
4.0
Natalizia Dagostino Opinione inserita da Natalizia Dagostino    10 Novembre, 2015
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Viaggi d'anime in nave

Proleterka è una nave sulla quale viaggiano – viaggio nelle viscere - per due settimane un signore claudicante e sua figlia sedicenne. Per capire di più l’animo umano, mi appassiono alle intelaiature psicologiche della letteratura.

I personaggi senza nome, quindi con tutti i nomi possibili, sono intelligenti, capaci di cogliere risonanze, nessi e interazioni profonde. Le ombre, i silenzi e i labirinti rimandano alla luce, al cambiamento e alla coscienza.

Mi attrae Fleur Jaeggy perché scrive bene: il ritmo, la musicalità della prosa, la costruzione paratattica che conferisce chiarezza, evidenza e incisività al racconto.

“E’ per il mio bene. Una frase velenosa. Ma suona bene. So che quella frase non è mai stata di buon auspicio. Da allora ha peggiorato la mia situazione di minorenne. Bisognerebbe guardarsi alle spalle quando si ascoltano simili diktat. Quando si è ostaggi del bene. Prigionieri del bene. Il bene del popolo. Frasi da regime. Esco dalla casa con una valigia e la cartella di scuola. Sono consegnata ad altri. Per il mio bene.” p.40

“La moglie si priva di tutto, anche di se stessa. Ha sgranocchiato il suo corpo, lasciando i denti lunghi, quando li mostra. E’ secca, puritana e flagellatrice. E’ stata la prima persona a osservare la figlia di Johannes con la lente del disprezzo. E’ abissalmente cortese. I capelli raccolti in un grumo, uno chignon sulla nuca. Gli occhi madidi di carità rapace. Sempre gentile. Chi ci condanna è comprensivo. Come lei. Comprende i peccatori. Una furia selvaggia contro i peccatori, trattenuta, senza esplosioni e senza remissione. Comprensione altamente dolorosa. Lei è oltraggiata dai mali dell’umanità. E incarna l’oltraggio in un vanaglorioso ritegno. Nel tono di voce del malaugurio, del lamento e dell’accettazione.” p.22

Scopro la scrittrice amica di Ingeborg Bachmann, moglie di Roberto Calasso e consulente per i testi di Franco Battiato. Confermo, così, la convinzione che siamo anche quello che diventiamo attraverso le relazioni.

Esse proteggono, rinforzano, danno permessi. La prosa della scrittrice di talento e di ispirazione diviene come lama che osa penetrare nelle zone segrete dei ricordi, dei sogni e delle attese.

La comprensione è sprofondare. La ricerca è scavare nelle piccole azioni nevrotiche. La pace è raccontare e descrivere.

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Commenti

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Bel commento e bella segnalazione. Non cocosco assolutamente l'autrice, se non di nome. Da come hai presentato il libro, mi pare interessante.
Si, vero, Emilio, la scrittrice merita attenzione. Sospettavo (bestia io!) per le sue relazioni prossime. Appena avvicinata, sono stata conquistata. Non la lascio più: donna di ricerca e di viandanza! Buona lettura
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