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Il mostro rosa e fluido di Syd
Ci sono due siamesi un po' particolari, nati non dalla stessa madre ma dall'intuizione di un folle, di un genio, di un diamante pazzo. Come delle divinità proteggono e giudicano dall'alto le gesta del loro creatore, la maledizione a causa della quale non potranno mai più essere separati. Un romanzo frantumato, polifonico, in cui le uniche parti narrate sono quelle dedicate al mostro, poi si susseguono una miriade di voci, ognuna con la propria storia, ognuna con qualcosa da dire sulla leggenda mediatica che furono, e sono tutt'ora, i Pink Floyd. Syd è diventato pazzo perché è stato cacciato, o è stato cacciato perché è diventato pazzo? L'opera di Mari prende la forma di un'istruttoria in cui uno alla volta compaiono testimoni di un processo (The trial in "The wall" vi dice qualcosa) alla band, tra superstar della musica rock e pop, gnomi e improbabili collezionisti di cimeli il circo postmoderno dell'autore milanese scava una profonda analisi psicanalitica con misteriosi approdi sovrannaturali. Il citazionismo di Mari abbandona la cultura alta per immergersi pienamente nel mainstream e nel pop, mantenendo sempre quello stile dinamico, fresco ed estremamente elegante che lo contraddistingue. Una biofiction che più volte ci porterà ad interrogarci su quello che stiamo leggendo, tra verità storiche, finti documenti ed un brillante uso della biografia ufficiale della band originaria di Cambridge.
Si può continuare ad essere postmoderni negli anni duemila? Mari con la qualità della sua scrittura e il mondo fantastico in cui ci conduce ci da la risposta, e a noi non resta che mettere su "Shine on you creazy Diamond" aprire il libro e cadere nell'oblio.