Dettagli Recensione
Tutti ci sentiamo in qualche modo incompleti..
Siamo negli anni '50 e Calvino decide di iniziare il suo romanzo come se fosse una fiaba, ma al posto del "C'era una volta.." decide di partire con "C'era una guerra".
Infatti tutto comincia quando il visconte Medardo di Terralba decide di combattere contro i Turchi al servizio dell'Imperatore e ne ricava:
"Gli spararono una cannonata in pieno petto. Medardo di Terralba saltò in aria...a farla breve, se n'era salvato solo metà".
Il visconte "era vivo e dimezzato", una parte cattiva e l'altra buona; due parti contrapposte che in ognuno di noi esistono e coesistono ma che separate possano davvero dire la loro.
"Io ero intero e non capivo, e mi muovevo sordo".
La storia/fiaba ci viene raccontata dal nipote del visconte in cento pagine. L'intento di Carlino ovviamente è molto importante e direi anche filosofico, vi lascio con una frase, dell'autore, che rappresenta quello che ci voleva trasmettere:
"Avevo questa immagine di un uomo tagliato in due ed ho pensato che questo tema dell'uomo tagliato in due, dell'uomo dimezzato, fosse un tema significativo, avesse un significato contemporaneo: tutti ci sentiamo in qualche modo incompleti, tutti realizziamo una parte di noi stessi e non l'altra".
Ovviamente lo consiglio, il testo come avrete capito è un pò fantasioso ma molto divertente e anche riflessivo. A volte il cattivo è troppo cattivo, ma anche il buono che è troppo buono può nuocere.
Buona lettura!