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La potenza del gruppo
Maledetta primavera per me è stata una sorpresa, un romanzo che mi ha conquistata per la freschezza della storia e il modo in cui era scritta. Io non sarò come voi è il secondo romanzo di Cammilli e per certi versi ha molte somiglianze col primo: lo stile è lo stesso, e a me francamente piace questo continuo saltare da un punto di vista all'altro, ma ci sono molte somiglianze anche nei personaggi. Caterina è Carlotta di Maledetta primavera, bella e invidiata da tutti, in Osvaldo ho visto molto Fabrizio Montagner, un personaggio sfigato, sognatore ma in fondo molto buono, e poi c'è Fabio anche lui per certi versi ricorda Fabrizio.
La storia si svolge in un paesino di provincia, dove vivono degli adolescenti annoiati che per passare il tempo finiscono a drogarsi e a fare molte altre scelte discutibili come gettare i sassi dal cavalcavia, anche se molti di loro non condividono queste cose, le fanno lo stesso per non passare da sfigati, per sentirsi accettati "dal gruppo", e soprattutto perché chi dice NO dovrà subire una dura lezione. In questo contesto vive Fabio con i suoi amici, lui è un normale diciassettenne che vive tutti i tormenti dell'adolescenza, è un ragazzo buono che però si fa troppo trascinare dagli altri, ed è profondamente innamorato di Caterina, una ragazza ricca e bellissima della zona,che invece è una ragazza indipendente che sa tenere testa agli altri. In parallelo seguiamo anche la storia di Osvaldo, fratello di Caterina il quale ritorna a Lido di Magra dopo essersene andato molti anni prima a causa di una delusione amorosa (proprio con la sorella di Fabio!). Osvaldo è un ragazzo sfigato, gliene capitano di tutti i colori, ma in questa storia cupa secondo me rappresenta un po' il lato buono della medaglia, una persona genuina, che si è sempre comportata bene con gli altri e che prima o poi avrà la sua rivincita dalla vita.
Cammilli riesce a descrivere in modo molto crudo e brutale come dei ragazzi normali possano dal nulla diventare bestie, come sia facile sbagliare ma allo stesso tempo molto difficile rimediare ai propri errori, ma soprattutto come la forza di un gruppo possa esplodere violentemente e senza limiti contro i più deboli. Questa storia è però soprattutto un inno al coraggio di chi non si è chinato al volere del gruppo, di chi ha saputo dire NO pur rischiando la propria vita. Il finale lascia letteralmente di stucco.