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Diceria dell'untore
 
Diceria dell'untore 2015-09-12 09:07:04 siti
Voto medio 
 
5.0
Stile 
 
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Contenuto 
 
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Piacevolezza 
 
5.0
siti Opinione inserita da siti    12 Settembre, 2015
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Il diavolo, l'amore, la morte e l'inverso

Storia ambientata in un sanatorio, prevalentemente. Incuriosisce subito la coincidenza e tematica e cronologica con altre due opere, la prima- che coinvolge anche l’altro rimando- ci riporta a “La montagna incantata”, la seconda a “La veranda” di Satta. In questo caso la coincidenza cronologica ha la sua ammaliante fascinazione: Gesualdo Bufalino , già sessantenne è convinto alla sua prima pubblicazione e questa riscuote subito immediato consenso, siglato anche dal Premio Super Campiello (1981), mentre in Sardegna fra le carte di un noto giurista morto di recente si scopre, confuso e celato, un manoscritto, prima opera rifiutata all’esordio come proposta per concorrere al Premio Viareggio. L’ambientazione è la stessa, la tematica giocoforza coincidente.
All’inizio del Novecento la tisi popolò dunque anche nei romanzi e i luoghi destinati alla cura elioterapica entrarono di prepotenza nelle pagine più belle della letteratura, possiamo essere nel sanatorio di Berghof nelle Alpi svizzere di Davos con Thomas Mann, oppure nella nostra Merano con Satta o ancora sulle alture di Palermo con Bufalino. Nei tre scritti il luogo è emblematico anche se solo con Mann viene amplificato allo scenario naturale circostante in modo più suggestivo.

Il tratto distintivo del romanzo in questione è altro, è evidente e va ricercato già nel titolo e nell’amplificazione semantica contenuta nel lemma “diceria” il quale può essere inteso come “discorso per lo più breve detto di viva voce, poi anche scritto e stampato...Di qualsiasi lungo dire, sia con troppo artifizio, sia con troppo poca arte...il troppo discorrere intorno a persona o cosa...”(TOMMASEO- BELLINI).
A quale rivolo interpretativo concedersi è già la prima sfida, sì perché leggere questo scritto è una sfida bella e buona, soprattutto quando si impatta per la prima volta la scrittura del siciliano permeata di un tono alto, lirico, studiato, complesso e perverso. È noto il lavoro di lima condotto incessantemente dall’autore ( l’edizione Bompiani da me letta offre in appendice epigrafi, versi, epitaffi, chiose integrative ad uso del lettore espunte tutte dal testo ultimo) e il carattere ermetico di un linguaggio che nutrendosi di un vasto corredo poetico, invita ad una lettura amplificata nel senso, da sciogliere come i termini di paragone dentro una metafora. L’impatto iniziale è ammantante, il lessico si amplifica verso lemmi mai uditi ( il vocabolario è d’obbligo a più riprese), il cervello sussulta, la trama abilmente si apre.

Di che parla dunque questo libro? Chiediamolo all’untore, a colui che giovane fatta esperienza di guerra e di successivo internamento in sanatorio, si ritrova a essere depauperato di parte della vita quella coincidente con i più begli anni, quella parallela al fiorire degli istinti e delle bramosie e al maturare di sentimenti profondi.
Il consorzio umano si riversa in un luogo finito contrapposto all’infinito del mondo fuori e le relazioni di base a tre figure : un antagonista in amore ( il mefistofelico dottore, “Il magro”) , una donna da amare ( Marta), un prete (Padre Vittorio). Tra i due giovani si intreccia una relazione amorosa corrosa e ammorbata in cui amore e morte si intrecciano nel mirabolante gioco dell’omissione, paradigmatico di temi quali l’olocausto, inteso come sacrificio, la malattia con il suo compagno di sorte che è lo stigma, la libertà e la privazione della stessa, il sogno. Ho enumerato solo quelli che mi hanno maggiormente colpita, in ogni caso l’opera offre anche la guida-indice dei temi e sono molto più interessanti proprio quelli che ho omesso.
La vicenda vive infine di un bellissimo finale che scioglie le relazioni umane e che riporta mestamente l’individuo alla sua individualità.

Indicazioni utili

Lettura consigliata
Consigliato a chi ha letto...
Mann
Satta
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Commenti

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Ciao Laura. Il tuo commento è molto bello e molto interessante (il parallelo con Mann...). Giustamente enigmatico.
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Portoro
12 Settembre, 2015
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Ho letto Bufalino anni fa, e con entusiasmo. E' un maestro, anzitutto per chi si esercita nella scrittura. Negli anni mi sono un po' allontanato dal Barocco, che trovo troppo concentrato sulla tecnica e sull'effetto stilistico. E' interessantissimo il parallelo con Satta e Mann. Io ho letto "La veranda", considero Satta fra le più alte espressioni di letteratura sarda. Recupererò "La Montagna incantata".
Ottimo commento, e, comunque, grande autore. Tra i più importanti, credo, del secondo dopoguera italiano.
Bufalino ha scritto semplicemente un capolavoro e pensare che lo teneva nel cassetto da anni, ritornandoci su di tanto in tanto. All'epoca era uno sconosciuto, ma fortuna volle che scrivesse una specie di introduzione al programma della festa del suo paese e che questa venisse letta, per caso, da Leonardo Sciascia e da Elvira Sellerio. Vollero conoscerlo e gli chiesero se per caso ci fosse qualche suo altro scritto. Bufalino si schermì, poi. data l'insistenza degli interlocutori, trasse dal cassetto Diceria dell'untore. Il resto è noto.
Bella recensione. Già che ci sono ti consiglio di leggere, sempre di Bufalino, Museo d'ombre e, soprattutto, Argo il cieco.
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siti
13 Settembre, 2015
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Grazie Emilio, sono sicuramente interessanti nella sostanza le coincidenze letterarie, o almeno su di me esercitano indubbio fascino.
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siti
13 Settembre, 2015
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Grazie Portoro, sì la prosa barocca affascina ma alla lunga può stancare, sicuramente Bufalino è da conoscere, dichiarò a Sciascia che lo intervistava nell' '81 di aver pensato il nucleo iniziale di romanzo come un gioco lessicale che ruotava su 50 parole. Chi ambisce a scrivere dovrebbe valutarlo seriamente. Satta? Un grande, peccato sia poco conosciuto, io stessa ho dovuto inserire le schede per proporne l'invito alla lettura, sicuramente da anteporre a Fois o alla Caboni o alla stessa Murgia, ben più conosciuti. Presto proporrò Sergio Atzeni, tempo permettendo. Ciao
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siti
13 Settembre, 2015
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Grazie Renzo, sì qualcosa sapevo perché l'edizione da me letta è ricca di contenuti extratestuali, per quanto riguarda i consigli, graditissimi, leggerò sicuramente gli altri titoli. Ciao
davvero interessante, purtroppo non ho mai letto l'autore, ma il commento è esaustivo per potersene fare un'idea!
Ottima recensione. Ho letto Bufalino: mi manca Satta... Dovrò provvedere...
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siti
14 Settembre, 2015
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Ciao Silvia, anche per me è un primo approccio e si è rivelato molto positivo nonostante la complessità.
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siti
14 Settembre, 2015
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Grazie Rollo, penso siano due autori complementari in un certo senso, al di là delle coincidenze cronologiche, ti consiglio senza timore "Il giorno del giudizio", opera veramente notevole.Ciao
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