Dettagli Recensione
Diffidate sempre dei libri postumi
La piuma, è l’ultimo libro postumo di Giorgio Faletti,scomparso poco più di un anno fa,un personaggio poliedrico: scrittore, attore, compositore, cantante e comico, insomma, difficile non riconoscere il volto di questa firma inserito nella fascetta di Baldini & Castoldi. E noi lo riconosciamo.
Ho notato con scetticismo questo testo per giorni in molte classifiche, nelle mie spedizioni in libreria più volte è passato per le mie mani, ma non era mai rientrato tra i miei acquisti prioritari. Ne ho apprezzato la maneggevolezza, il titolo delicato, la Piuma, ma dopo mesi, solo una settimana fa ho ceduto.
Diffido sempre dei libri postumi perche è la nostalgia nei confronti dell’autore che ti frega, e infatti, anche questa volta ci sono cascata. Associare questo titolo ad una nota firma famosa per tutt’altro genere letterario, come era Giorgio Faletti, mi Incuriosiva, ma con rammarico devo dire che l’ho trovato molto deludente.
In primis, parliamo di un libro, il cui prezzo di copertina è di € 13,00 per meno di 90 pagine . L’impaginazione è molto larga, la dimensione, il font, i molti disegni, riducono notevolmente l’effettivo contenuto. Non si fa economia quando si parla di cultura, ma non si specula su un prodotto incompleto infangando il nome di un autore, un uomo, e chiunque non possa più dire la propria.
Se vogliamo esser magnanimi e ingenui, possiamo considerarlo un richiamo alla grafica dei libri delle fiabe, una pubblicazione commemorativa, un ultimo gesto delle persone più vicine all’autore per far rivivere l’arte del proprio caro ancora un’ultima volta. Ma tutto ciò non giustifica,l’eccessiva spesa, e se ci concediamo il piacere di esser cinici, potremmo quasi intravedere una sgradevole scelta di marketing editoriale.
Ma vi parlo della trama, interessante ma purtroppo con poco spessore. L’autore ci chiede di seguire con lo sguardo, aiutati da particolari illustrazioni, un’innocente piuma che vola indisturbata tra una brevissima storia e l’altra, passando da contesti storico cavallereschi a visioni più intime oltre tempo, fino a quando cadrà nel foglio bianco di uno scrittore e sarà accolta con il dovuto sguardo attento di chi sa raccogliere la leggerezza, la libertà e tutto il simbolismo che essa racchiude .
E’ un vero peccato, perché il contenuto e buona parte della forma inseriti in un contesto più ampio avrebbero potuto costituire un piacevole romanzo fiabesco o comunque un bel racconto più corposo,
o l'adeguato Musical di cui si dice sarebbe voluto essere il fine.
Presentato al pubblico, con più umiltà editoriale, ad un prezzo più modico, sarebbe stato indubbiamente più apprezzato, e non avrebbe lasciato l’amaro in bocca. La mia critica pertanto è più rivolta alla scelta editoriale che al potenziale contenuto emotivo di un grande scrittore.
Indicazioni utili
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