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Pereira e il risveglio della coscienza
Pereira è un intellettuale come tanti, giornalista non eccentrico, amante della letteratura francese. Conduce una vita come tante, diviso tra l’amore per la moglie defunta e il suo presente, che scorre lento e monotono. Poche le certezze: il Bar Orquidéa, dove si reca ogni giorno per una delle sue limonate o per mangiare le omelettes alle erbe aromatiche, e la foto della moglie, alla quale il dott. Pereira racconta la sua quotidianità, chiedendo consigli, ma che rimane immobile e muta sul mobile all'ingresso dell'appartamento.
Ma qualcosa sta cambiando intorno a lui, i tempi per il Portogallo cominciano a farsi tristi e sospettosi, la dittatura prende forma, la censura anche, le sue traduzioni di opere francesi sulla pagina culturale del “Lisboa”, di cui è unico giornalista e curatore, cominciano a infastidire qualcuno.
Nonostante ciò, Pereira continua a vivere placido, in questa realtà mutevole dalla quale rimane estraneo, non curante: non si interroga, fa semplicemente attenzione alla sua salute e finta che tutto vada bene.
Fino a quando non si imbatte in Monteiro Rossi, un giovane laureato con una tesi sulla morte, al quale chiederà di scrivere dei necrologi anticipati di scrittori e artisti e che provocherà il risveglio della sua coscienza; nella ragazza di lui, Marta, donna forte e dura; nel dott. Cardoso, che avrà il ruolo di curare il suo corpo e di veicolare il rinascere della sua coscienza sociale.
Più che mai attuale, “Sostiene Pereira” è il romanzo che fotografa la condizione in cui versano molti intellettuali nella società odierna, fatta di contraddizioni e di mutazioni “genetiche” gravi e pericolose. Il sonno della coscienza degli uomini che sanno usare la parola si contrappone alla vita ribelle di quei giovani uomini che lottano per l’ideale della democrazia, fino al sacrificio della vita stessa.
Perché Pereira aiuta Monteiro Rossi? Antonio Tabucchi non ci svela le motivazioni, ci lascia spiare questo uomo grassoccio e i suoi banali tormenti, ma alla fine ci sorprenderà con l’atto rivoluzionario per eccellenza.
“Lei ha bisogno di elaborare un lutto, ha bisogno di dire addio alla sua vita passata, ha bisogno di vivere nel presente, un uomo non può vivere come lei, dottor Pereira, pensando solo al passato (…) La smetta di frequentare il passato, cerchi di frequentare il futuro”.
Chissà che società sarebbe la nostra se tutti gli intellettuali del nostro tempo denunciassero il marcio e la sofferenza degli uomini onesti. Forse cambierebbe qualcosa o forse no. Sicuramente rappresenterebbero un faro nel buio di questa notte e darebbero voce a tutte quelle persone silenti, private del potere della parola, che non hanno più la forza per rimanere erette e lottare per la giustizia e la libertà, sempre più spesso negate.
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Commenti
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Ma quello di Tabucchi mi è sembrato un romanzo troppo attuale, moderno. Dovrebbe essere letto da molti giovani per aiutarli a far crescere uno spirito critico e una coscienza che non si piega.
Spero condivideremo altre recensioni!
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