Dettagli Recensione
Vite naufragate
Narrativa, reportage, saggistica?
Dare una collocazione netta a “Ragazzi di vita” di Pasolini è arduo e forse non esatto.
Un testo documentario che fotografa volti e storie delle borgate romane nell'immediatezza del dopoguerra, dove la vita scorre tra miseria e sottosviluppo.
Il furto, la rapina, la truffa e la prostituzione sono sinonimo di lavoro per gli abitanti delle periferie, luridi tuguri mono-stanza sono usuali e fortunate abitazioni, le strade sono teatro di baruffe, sono i luoghi dell'incontro e del trascorrere la giornata alla ricerca di piccoli espedienti per sbarcare il lunario e mettere un pezzo di pane sotto ai denti.
Vite naufragate, vite corrotte nel cuore e nella mente, vite avulse dal caldo abbraccio familiare, sociale e culturale.
La scrittura è fitta, incalzante, divisa tra descrizioni senza veli dei luoghi e delle situazioni e dialoghi serrati tra i giovani protagonisti.
Il linguaggio che attende il lettore è esclusivamente il gergo romanesco; scelta coraggiosa ma azzeccata per avvolgere di intenso realismo il quadro, per non disperdere la durezza e la disperazione.
Non si tratta di una lettura agevole, non esiste una trama narrativa da seguire, la luce all'orizzonte è spenta e il dolore si leva piano piano dalle pagine fino ad assumere una consistenza quasi materiale.
Denuncia di una società dimenticata dalla società, rappresentazione di piaghe da sanare, scontro tra morale e miseria, questo ed altro è racchiuso tra le righe di questo testo oramai datato, ma ancora maledettamente attuale.
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Ho iniziato a leggere Pasolini al liceo, pur non avendo ancora maturità e adeguate coordinate culturali, mi è sembrata una lettura talmente immediata, diretta, istintiva, che ancora oggi ricordo con vivida intensità molti personaggi e passaggi dei suoi libri.
Dici bene, le tematiche proposte nei suoi romanzi sono attualissime. E' cambiato lo sfondo (ma alcuni quartieri di Roma e, credo, di molte altre città, hanno semplicemente una forma di degrado più high tech), la fauna, invece, è quasi invariata. L'attuale melting-pot non è esente nemmeno dal gergo tipico riportato in "Ragazzi di vita". Riccetto, Caciotta e Lenzetta hanno solo cambiato colore!