Dettagli Recensione
“Quelli come noi. Quelli come me e te”.
I romanzi sull’amore e d’amore non sono facili da scrivere. Non è semplice raccontare momenti, sguardi, modi di comunicare, pensieri, dolore, rabbia, gioia, amore, sesso… ma più difficile ancora è narrare una storia che non sia stata già straletta o vista al cinema nel film più melensi.
“Quello che c’è stato tra noi è l’unica cosa che mi interessa. … Il fatto è che ti amo.”
Ho approcciato la lettura di questo romanzo priva di condizionamenti ma con un’alta aspettativa, conoscendo già l’autore.
La descrizione degli accadimenti si conferma alla De Carlo, mi sale un sorriso di compiacimento quando riconosco, dopo poche righe, il suo stile; non è una critica, aggiunge quella magia che mi spinge ad arrivare alla fine di un romanzo che più breve poteva certamente essere.
Spero in un altro finale. Insomma non mi aspettavo la piega che gli accadimenti hanno preso e il finale a dir poco rocambolesco, assurdo, ridicolo, è davvero spinto fino al parossismo ed è stonante. Mi chiedo il perché di questa scelta…
“Non riesce a credere a quanto siano infantili i nostri impulsi di base: inseguire quello che ci viene negato, scappare da quello che ci viene offerto.”
Eppure…l’ autore ha la capacità di raccontare, una storia si banaluccia e scontata, - lei americana, spirito libero, riccia nei capelli e non solo, pantaloni con tanti tasconi, maglietta, t-shirt e zainetto che ha imparato a liberare da tutto ciò che è inutile portar dietro, trapiantata a Milano da un amore nato dal corteggiamento sicuro e senza tregua di Stefano, avvocato di quelli con una bella macchina, un bel lavoro, un bel vestito, dei bei mocassini, tante feste in belle case con eleganti buffet, un madre strapresente - ma sa essere credibile. Sullo sfondo un caldo che più asfissiante non potrebbe essere e Daniel Deserti, un nome e cognome che dicono già tutto di lui.
“Si rende conto di quanti colori ci sono nei suoi occhi?”
”Questo posto ti assomiglia. … Ha gli stessi tuoi elementi di base. ..qui puoi essere come sei davvero.”
Creando poesia, favoleggia così bene e dettagliatamente particolari che se scritti da altri potrebbero apparire consueti, mediocri; percepisco i loro odori, le brezze,il calore, sentimenti di partecipazione e condivisione, intesa, ma anche paura, distacco, insicurezza, pericolo…sono l’elemento che sovrasta la storia, che pongo in secondo piano. “Comunque se ti interessa ti conosco da molto prima. Da quando? Da molto prima di averti incontrata.”
E’ lo stile De Carlo che cerco e ritrovo nei suoi romanzi, è ciò che voglio e mi aspetto da lui.
Gli perdono le debolezze, ma mi piacerebbe chiedergli, sapere da lui come mai, perché.
Forse voleva comunicarci il punto di vista di un uomo e di una donna, come ciascuno di loro vive la vita o se si fa vivere.
Forse voleva descrivere una storia d’amore tra LEIELUI. A modo suo.
“L’ASPETTO PIÙ ESILARANTE DEL VOLARE SENZA ALI È LA SUA ASSOLUTA SEMPLICITÀ…”
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Commenti
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Si è vero proprio non ce la faccio a bocciarlo a De Carlo, per i motivi di cui sopra.
Penso leggerò qualche altro romanzo, magari meno recente.
Ciao e buone prossime letture
Mariangela
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Siccome, però, non reggo la sua assenza, ho finito per leggere gran parte della sua produzione, domandandomi "Ma perché...".
Questo è, tutto sommato, uno dei suoi romanzi più sopportabili. Comunque potrebbe averlo scritto tranquillamente Anna Premoli!