Dettagli Recensione
il senso del l'elefante di Marco Missiroli
Attenzione: leggero spoiler
Gli elefanti si occupano del branco senza badare alla parentela», si legge a metà del romanzo. «Tutti per tutti», come una grande famiglia che non bada ai legami di sangue.
Bello questo romanzo di Marco Missiroli, autore conosciuto di recente e che ho intenzione di leggere in toto. Libro che tratta temi profondi: amore, tradimento, sacrificio, abnegazione, volontà di fare di tutto per proteggere i propri legami. Coraggioso l'autore, che tratta argomenti particolari parlandone liberamente, ma delicatamente, con frasi corte ma d'effetto.
Sullo sfondo una Rimini invernale, con atmosfere felliniane e un condominio di Milano, dove il protagonista principale, Pietro, fa da portinaio (in questo mi ricorda un po' il condominio de "L'eleganza del riccio" e i condomini romani dei film e dell'ultimo romanzo di Ferzan Ozpetek) . Questi palazzi sono dei microcosmi abitati da estranei, con i quali intessere relazioni vere e profonde, come se fossero dei famigliari, e nei quali troviamo un senso di solidarietà e di protezione di ognuno verso l'altro. E questo senso di solidarietà e di protezione degli umili, unito ad una "religione laica" sono due temi che ho trovato in entrambi i libri che ho letto di questo interessante giovane autore.
Il romanzo è fondamentalmente la storia di ogni padre, che desidera proteggere il proprio figlio dai dolori della vita, anche se questo figlio non l’aveva mai conosciuto prima, anche se potrebbe non essere carne della sua carne, anche se figlio di una bugia nata dall’amore. Tutto nel nome di un amore incondizionato verso di lui, che lo porta a sacrificare se stesso e gli altri, a ricongiungersi per sempre con il suo unico Padre. È la storia di altro padre che fa "visite a domicilio” che pongono fine a situazioni disperate, placate da un bicchiere di sedativo e da una puntura. Un terzo, l'amministratore condominiale, che si sente un po' il padre di tutti i suoi condomini e vuole proteggerli dalle brutture della vita. Un quarto che, per gran parte del romanzo, per proteggere la figlia, le tace il fatto di esserne il padre biologico.
Pur non scendendo mai in dettagli da melodramma, i temi riguardanti il valore della dignità della vita e quello della scelta della morte,vengono di continuo sfiorate e con esse l’autore riesce sempre a intrecciare la sofferenza di un genitore. Amori grandi, amori immensi che sopravvivono a tutti e che danno una ragione per vivere. O per morire.
" ...perché quello era il senso dell'elefante e di ognuno di loro, padri, la devozione verso tutti i figli".
Molto bello e profondo: ne consiglio la lettura soprattutto a chi ama i libri veri e toccanti.
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mi fa piacere che l'abbia apprezzato anche tu, Mia!