Dettagli Recensione
10' x 30gg = 1 Vera Occasione
Quando la vita subisce una battuta d’arresto. Quando tutto ciò in cui identificavi te stessa viene a mancare, che sia il matrimonio, il lavoro, le abitudini, la città, una persona cara. Quando ti alzi al mattino (se ci riesci) con la sensazione che ti manchi qualcosa e che la tua vita sia davvero difficile da indossare. E ti chiedi: ma la vita che faccio è davvero la mia?
In questa condizione di smarrimento e svuotamento, Chiara accetta una sfida, un gioco: dedicare dieci minuti al giorno per un mese a fare una cosa assolutamente nuova.
Non aver niente da perdere diventa l’occasione per provare. A sperimentare cose che abbiamo sempre ritenuto inadatte a noi come mettere uno smalto colorato o ballare hip-hop. A guardare il mondo da un altro punto di vista, camminando di spalle. A fare cose di cui non ci credevamo proprio capaci come cucinare o guidare. Ma soprattutto ad aprire la mente a possibilità inaspettate.
Si scopre così che il proprio quartiere è abitato da negozi e persone a cui non abbiamo mai fatto caso, a cui non abbiamo mai rivolto nemmeno la parola. Ci si rende conto che, trincerati nell’egoismo che caratterizza il dolore e, più in generale, la nostra epoca, ai nostri genitori diciamo sempre "Io sto…Io mi sento… Io faccio…" ma non chiediamo mai "Tu come stai davvero? Tu cosa fai?". Si capisce all’improvviso che essere stati protetti in un bozzolo, essere stati aiutati, sostenuti, accompagnati per mano, ha reso la vita probabilmente più semplice ma ci ha privato dell’occasione per metterci alla prova e scoprirci in grado di superare proprio quell’ostacolo apparentemente insormontabile. Per crescere.
Questo romanzo non è un capolavoro della letteratura ma, con le sue parole semplici e il suo viaggio alla scoperta delle possibilità che offrono dieci minuti al giorno, ci manda un messaggio importante: il meno può diventar più, lo sgretolarsi dei propri punti fermi può diventare l’occasione per scoprirne di nuovi, le difficoltà possono diventare l’opportunità per crescere, per conoscersi. Perché tutto quel che ci accade è un arricchimento, anche quando purtroppo si presenta travestito da dolore.
Alla fine, questo libro mi ha lasciato una gran voglia di provare, di sperimentare, di inventare anch’io il mio gioco dei dieci minuti -che tra l’altro ho scoperto essere un serio esercizio ideato da Rudolf Steiner per la crescita interiore. Intanto inizio consigliandone la lettura, perché la considero davvero un’opportunità per pensare in modo un po’ diverso a se stessi, a quel che si è e magari a quello che si potrebbe essere.