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Loro sono desaparecidos
Massimo Carlotto ci racconta qualcosa di cui si è sentito parlare molto poco; una parola che, spesso nel gergo comune, ci troviamo ad utilizzare senza pensarci, ma che dietro si porta un mondo. Quante volte sorridendo, dopo tanto che non vediamo un amico, gli abbiamo detto: ma eri desaparecidos.
Carlotto ci racconta fatti e personaggi reali. Ci racconta un'epoca che molti vorrebbero dimenticare ma che altri invece vogliono portare fino in fondo...ci racconta di una generazione che la desapariciòn ha cancellato.
Come avrete ben capito, questo romanzo è ambientato in Argentina. Il titolo completo è "Le Irregolari. Buenos Aires Horror Tour".
Ma chi sono le Irregolari?
"La società argentina fingeva di non accorgersi di noi perché non ci comportavamo come tutte le altre donne. Eravamo considerate, come dire, irregolari, perché avevamo deciso di non accettare la morte dei figli e il rapimento dei nipotini".
Le Madri e le Nonne, sono due associazioni che tuttora si battono per la verità; sono le donne di Plaza de Mayo, donne che per la propria famiglia non si sono fatte fermare davanti a niente. Donne che hanno visto sparire nel nulla figli e nipoti e che tuttora cercano.
"Trentamila solo i desaparecidos, ma è una cifra puramente simbolica perché non tutte le famiglie hanno fatto denuncìa di scomparsa: qui la gente ha ancora paura".
Carlotto con il suo Buenos Aires Horror Tour ci fa rivivere le tappe principali della "guerra sporca", la metodologia della desapariciòn, quello che dovevano subire sia quelli che venivano considerati pericolosi per lo stato sia le loro famiglie. Non stiamo parlando di chissà quanti anni fa, questi erano gli anni 70-80 del Novecento.
"Scendendo mi fermai sul secondo gradino:"Quanto è lungo questo tour?".
Il conducente alzò le spalle "Non ti basterebbero tutte le notti della tua vita. Buenos Aires non finisce mai".
Un romanzo molto interessante che però dal punto di vista stilistico non mi ha completamente convinto.
Una storia di sottofondo che poteva essere un pochino più chiara, probabilmente le emozioni in gioco e il sentirsi coinvolto in prima persona hanno influenzato le scelte dell'autore.
Anche sull'horror tour ho qualche pensiero. Probabilmente l'obiettivo dell'autore era quello di sconvolgere e impressionare il lettore (cosa che tra l'altro gli è riuscita molto bene), ma il suo stile così diretto e quelle informazioni gettate li, una dietro l'altro, come pugni in pieno volto (letteralmente parlando), potevano essere gestite, a mio modesto avviso, un pò meglio. Se però come ho detto il suo obiettivo era unicamente quello allora ci è riuscito.
Il grande merito di Carlotto è quello comunque di aver affrontato un argomento davvero poco trattato e di averci messo il cuore.
Lo consiglio.
Buona lettura!
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Federica
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