Dettagli Recensione
Bari, Clara e i giorni nostri
La morte sospetta di una ragazza di buona famiglia(Clara) dà il là a un romanzo che è , a mio avviso, un mix tra critica spietata(e feroce, da cui il titolo del libro)alla voglia di arricchirsi a tutti i costi dei tempi moderni e uno spaccato di una famiglia benestante, in cui componenti del nucleo familiare sono tanti mondi a sè stanti e non comunicano affatto. La location dove si svolgono i fatti è Bari, narrata in modo apparentemente surreale, invece i legami della famiglia Salvemini con tutte le classi sociali della città fanno sì che la descrizione del capoluogo pugliese si riveli più verosimile possibile.
Uno spaccato che mi ha colpito, per concludere, a riguardo delle reazioni alla morte di Clara:
..""quando moriva un sedicenne le chiese erano invase da eserciti di ragazzini..quando ad andarsene erano i sessantenni, accorrevano i colleghi di lavoro. I novantenni erano specializzati nel trascinarsi dietro interi paesi. Ma erano i trentenni come Clara la tragedia. I trentacinquenni, non di rado i quarantenni. Non c'erano colleghi di lavoro perché spesso non c'era un lavoro. E quando il lavoro c'era, i colleghi erano troppo impegnati nella lotta per la sopravvivenza. Gli amici-quelli veri, quelli che un tempo lo erano stati-erano lontani, persi nelle città del Nord, dentro i pantani delle loro vite. Forse la notizia era arrivata anche a loro, e il cordoglio(da centinaia , forse migliaia di chilometri)provocava minuscole torsioni nelle fiamme delle candele elettriche""...
Particolare, anche se il premio Strega tra la cinquina finalista lo avrei dato alla Ferrante