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Un problema con due soluzioni
"Mi chiedevo se è possibile che i ruoli di un'amicizia cambino a un certo punto, o sono invece destinati a restare uguali attraverso lo scorrere del tempo e il lento trasformarsi delle persone".
Mario e Guido, due amici.
Mario e Guido, due mondi.
Mario e Guido, due diversi modi di dare una soluzione alle inquietudini giovanili che esplodono vive e feriscono ciò che siamo.
De Carlo parte da un problema attuale e sempre esistito, quello dell'inquietudine del cosmo adolescenziale, concentrato di incertezze e illusioni, e finisce per darci due ipotetiche soluzioni, entrambe estreme, entrambe vicine quanto un'amicizia.
Mario, voce narrante, che nella maturità trova una soluzione alle sue inquietudini, rifugiandosi nella vita bucolica al riparo di ogni centimetro di cemento cittadino che tanto lo aveva molestato da ragazzo.
Guido, che crescendo non riesce a svincolarsi da quelle stesse inquietudini e va avanti continuandosi a lacerare la mente incapace di rompere definitivamente quel guscio entro il quale continua a crescere, consumando sempre più lo spazio che gli sta attorno e soffocando nell'angusto che prenderà via via il nome di "depressione".
Un'amicizia che continua non come due rette parallele, ma come due curve sfasate che a tratti si allontanano per poi avvicinarsi e sovrapporsi in altri momenti, in un continuo alternarsi instabile, ma sempre coerente con un concetto di amicizia che vive piuttosto all'interno delle consapevolezze di ognuno dei due protagonisti, non in abitudini esterne e meccaniche.
Questa storia ci regala un concetto di amicizia del tutto nuovo, o forse già visto per i più fortunati di noi, fatto non di continue telefonate o serate in discoteca e pizzeria, ma piuttosto caratterizzato da continue introspezioni per cercare l'altro proprio all'interno di se stesso.
La potenza narrativa e l'analisi psicologica sottile, a volte nascosta con sapienza tra le righe, rende questa storia adorabile e commuovente con un crescendo programmato e intuibile man mano che ci si avvicina ala fine.
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Commenti
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Il tuo bel commento mi induce a riprendere in considerazione l'autore, che avevo accantonato dopo aver letto un suo brutto libro, di cui ho dimenticato persino il titolo.
varrebbe la pena andare avanti, e lo dico anche a me stesso!
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Lo ricordo come un'esperienza piacevole, lo leggemmo insieme a delle amiche e da allora mi è rimasto dentro, ma chissà perché non ho mai più letto niente di De Carlo!