Dettagli Recensione
Eroica Fallaci
Da qualche parte ho letto che non si può cercare nel buio con un fiammifero … Così Oriana Fallaci parte per Saigon: crede che non si possa spiegare la vita senza avere davanti agli occhi la morte, sempre. Parte forse per dare una risposta vera ad una domanda ancor più vera: cos’ è la vita ? questa tenera e ingenua domanda le venne posta poco prima di partire, dalla sorellina di cinque anni. Oriana le rispose li per li un po’ cinicamente; in parte pentita di questo suo atteggiamento si recò in Vietnam con il proposito di dare, anche se pur minima, una risposta concreta ad un domanda tanto complessa nel sua semplicità . Quello che ci troviamo tra le mani è il risultato di tre periodi in Vietnam del Sud: dalla fine del 1968 al marzo del 1969. Un diario di “guerra” che cerca di dare una risposta vera. Ma al quale non sarà il Vietnam a risponderle ma ben si una rivolta studentesca in Messico.
Il diario di questi giorni bui è diviso in capitoli, ogni inizio di capitolo ha un breve sunto e alcune considerazioni a freddo che spiegano i giorni e le emozioni espresse nei paragrafi successivi i quali a loro volta sono suddivisi in giorni e momenti mattina, sera notte, ecc ecc..
Va da sé che ci troviamo tra le dita un testo crudo,vivido, difficile e profondo. Sicuramente coinvolgente.
La Fallaci non si risparmia e affronta il pericolo dei mortai, dei razzi , e il canto della mitraglia, sia a Saigon che alla battaglia di Dak To; non si lascerà sfuggire i colpi migliori: bombardare il Delta del Mekong a bordo di un A37 con ai piedi i mocassini, oppure atterrare sotto il fuoco dei mortai Vietcong su una pista crivellata oppure andare assistere all’offensiva del Tet in diretta mentre i ‘cong fanno il tiro al piccione. Non mancheranno i sentimenti, le delusioni, la rabbia , tenerezza, la pena e l’eroismo .
Un testo che non è solo la cronaca lapidaria di un preciso momento storico, no! E’ l’analisi e la ricerca a una domanda ben precisa: cos’è la vita? Ma poi questa domanda muta e si trasforma diventando forse più difficile ma più “corretta” : cos’è l’uomo ? E quindi Oriana, strenua sostenitrice del essere umano come divinità, si trova costretta a ricredersi, a rivedere le sue convinzioni. Perché in guerra l’uomo riesce a dare il peggio di se… ma anche il meglio…
La ricerca non avverrà in totale solitudine, anzi, troverà in Vietnam un gruppo di giornalisti/e redattori affiatati, delle Frence Presse in Vietnam ormai da lungo tempo, ai con i quali collaborerà per ottenere informazioni, dritte, e anche tanto conforto.
Francois Pelou sarà il suo Virgilio in questo inferno fatto di fichi, banani e Napalm, è l’aiuterà, grazie ai pensieri di Pascal, a rivalutare l’idea di totale negatività ormai radicatasi in lei. Conseguenza delle atrocità di cui è stata spettatrice. Leggendo queste pagine non potremo che ammirare e amare gli eroici Vietcong (non i vietnamiti del nord) grazie anche alla fortunata traduzione di alcuni lettere e un diario di un milite ignoto, che non lasciano indifferente. Non mancheranno le interviste ai potenti dei di Saigon,signori della guerra; proprio grazie alla sua splendida amicizia con questo capo redattore, Francois, dalla cultura straordinaria e dalla mente brillante.
In conclusione un testo profondo, vero , che passa dalla cruda e vivida cronaca alla filosofia senza stancare, senza cadere nella retorica o nella demagogia anzi appassionante e avvincente fino all’ultima pagina.
Un testo imperdibile che resterà prova di quanto grande, coraggiosa e sensibile, fosse questa giornalista. lascio la poesia che diventerà un pò il filo conduttore, la massima espressione della crudelta della guerra secondo la Fallaci.
Padre nostro che sei nei cieli / dacci oggi il nostro massacro quotidiano, / liberaci dalla pietà, dall'amore, dalla fiducia nell'uomo. / Dall'insegnamento che ci dette tuo Figlio. / Tanto non è servito a niente, / non serve a niente. / A niente e così sia.
Indicazioni utili
Commenti
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Ordina
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Ho paura però di mitizzarla, ero già rimasta affascinata dopo la lettura del bellissimo Un uomo. Complimenti per il commento. Laura
è un testo che ho avuto modo di leggere ed apprezzare
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Ferruccio