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W la mutua!
Partigiano, sceneggiatore, scrittore e medico, Giuseppe D’Agata scrisse il libro nel 1964, poi riproposto sullo schermo nel 1968 dall’azzeccatissimo Alberto Sordi.
Romanzo platealmente nazional popolare , attraverso una scrittura scorrevole e frizzante il volume offre una prospettiva satirica, polemica e divertente di uno dei maggiori protagonisti del sistema sanitario italiano : la mutua. Benedetta, maledetta mutua. Ebbene prima che arrivasse lei la laurea in medicina era una garanzia. Chi riusciva ad ottenere il titolo iniziava la pratica senza tanti preamboli ed i malati paganti contribuivano alla causa del medico che se non ricchissimo diventava almeno ricco.
E invece no, ora si sono inventati la mutua, la burocrazia, i corridoi, gli impiegati. Succede che i medici aumentano in maniera sproporzionata rispetto ai malati che invece si mantengono costanti. E poi questi mutuati che si accumulano a migliaia nelle grinfie dei colleghi piu’ anziani, mentre i giovani medici sono costretti alla fame.
Almeno potessimo godere di qualche bella epidemia…
Combattuto tra la missione di guaritore dai buoni intenti umani e di business man votato alla causa economica, il dottore e’ protagonista della parodia sulle contraddizioni di un sistema e di un’epoca. Zigzagando tra diagnosi tanto incerte quanto fantasiose ,tra la trasformazione di elementi sani in elementi curabili, tra il mercato dei mutuati, tra la guerra al furto del mutuato e tra arbitraggi di categoria il lettore e’ piacevolemente trattenuto da una narrativa che e' pietra miliare sui costumi del nostro Paese.
Con un buon pizzico di ortica sulla lingua di chi ci racconta quanto la speculazione non abbia proprio confini.
Da rispolverare certamente, buona lettura.
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ma non sapevo traesse spunto da un libro....
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