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Italian decadence
Una grottesca ed esasperata rappresentazione (tanto esasperata da sfociare spesso nella caricatura) del degrado che ormai invade la nostra società, in cui l'ipocrisia, il cinismo, il desiderio di apparire e la necessità di emergere dalla massa, di evadere dalla monotonia del quotidiano hanno ormai annullato ogni traccia di umanità, di sentimenti tanto nobili quanto anacronistici, portando via ogni speranza di un cambiamento in meglio.
Ed il marcio è così tanto radicato da creare una voragine che ingoia tutti indistintamente, ricchi e poveri, vip e non vip, prede e cacciatori, santi e satanisti...
Ed è così che la festa del secolo, quella organizzata dall'imprenditore corrotto Sasà Chiatti nella splendida scenografia di villa Ada, acquistata e ristrutturata per l'occasione e trasformata in una sorta di zoo safari per la gioia e la soddisfazione degli istinti primordiali e predatori dei suoi ricchi e famosi invitati, si conclude poi con una vera e propria apocalisse.
Beh, certo, bisogna ammettere che non è stato facile 'digerire' la 'partecipazione straordinaria' alla festa degli uomini-talpa, un gruppo di atleti russi fuggiti, durante le Olimpiadi romane del 1995, dal comunismo sovietico e rifugiatisi nel sottosuolo di Villa Ada riducendosi, anzi regredendo così, allo stato di uomini primitivi.. rappresentano metaforicamente il nostro destino, il nostro futuro? come se l'unica alternativa alla decadenza sia cancellare tutto e ripartire dall'inizio? mah!
Ironico, sarcastico, pungente quando mette in mostra le debolezze dei suoi personaggi, la vacuità della loro vita, le assurdità elevate a normalità, Ammaniti riesce spesso a strappare un sorriso ma non basta.. rimane comunque poco incisivo.
"Se non esistono più regole etiche ed estetiche le figure di merda decadono di conseguenza"
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a me questo romanzo non è piaciuto per nulla, una rappresentazione eccessiva, sicuramente studiata ad hoc per colpire, ma non mi ha trasmesso granchè