Dettagli Recensione
salviamo i bimbi e l'arte
Un testo particolare che l'autore stesso definisce "un unico flusso di pensieri sul presente", si tratta di una serie di racconti, 17 x l'esattezza, in cui Covacich spazia da episodi di cronaca famosi(Cogne, Unabomber) al Festival di Sanremo, passando per un nonno che insegna a lanciare il frisbee al nipotino, fino all'ultimo viaggio dell'artista Pippa Bacca(la sposa del titolo); tutti questi racconti hanno però un tema centrale che li accomuna: la purezza dei bambini e l'arte semplice hanno ancora spazio nel nostro mondo?
Molto bravo l'autore a far emergere in ogni racconto proprio i simboli di una follia senza senso, i protagonisti dolorosi di un tempo che non ama e non rispetta più i suoi bambini, cioè il suo futuro. Sorella dell'infanzia, anche l'arte viene oltraggiata. Estrapolo un passaggio che mi ha colpito e tratta dell'essere madri(pag 41):
...""la sentenza di Salomone,due donne rivendicano la maternità dello stesso bambino, il re dice: " Tagliate in due il figlio e datene metà all'una e metà all'altra". La madre vera sarà quella in grado di dominare l'istinto naturale e privarsi del suo bambino purché resti intatto e sopravviva. La madre falsa sarà quella disposta a smembrarlo pur di averne un pezzo. Ecco cosa significa essere madre. Sapersi separare dal figlio , rinunciare a considerarlo un proprio frutto, accettare di non poterne rivendicare il possesso, riconoscerlo come soggetto diverso da sé, dotato di vita e mente propria. La madre che si rassegna alla perdita del suo oggetto del desiderio, come nella vicenda salomonica, lo riavrà nella separazione...ma non tutte riescono a compiere questo passo"""
e oltre questo, tanti spunti molto interessanti, intrigante