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Oceano mare
 
Oceano mare 2015-05-31 14:15:11 MAZZARELLA
Voto medio 
 
4.8
Stile 
 
4.0
Contenuto 
 
5.0
Piacevolezza 
 
5.0
MAZZARELLA Opinione inserita da MAZZARELLA    31 Mag, 2015
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OCEANO MARE


"…
Volevo dire che io la voglio, la vita, farei qualsiasi cosa per poter averla, tutta quella che c'è, tanta da impazzirne, non importa, posso anche impazzire ma la vita quella non voglio perdermela, io la voglio, davvero, dovesse anche fare un male da morire è vivere che voglio.
Ce la farò, vero?
…"
E’ il desiderio di vivere, in tutte le sue forme, colori, profumi e sensazioni che porta tutti i nostri protagonisti alla locanda Almayer, ed esattamente in questo luogo che viene delineata sia la storia del libro che quella dei suoi personaggi.
Il libro è diviso in tre capitoli, “La locanda Almayer”, “Il ventre del mare”, “I canti del ritorno”: nel primo Baricco ci fornisce una presentazione dei nostri protagonisti e del motivo che li ha condotti alla locanda. Il professor Bartleboom che analizza il mondo con occhi da scienziato, il pittore Plasson che cerca di dipingere l’infinità del mare, Madame Deverià, donna bellissima, relegata dal marito nella locanda, perché fortemente incline all’adulterio; Elisewin, troppo malata di ipersensibilità, soggiogata dalla paura, cerca, attraverso un viaggio, di ritrovare la forza di vivere (dovesse anche farle male da morire); Padre Pluche, un sacerdote che accompagna Elisewin nel suo viaggio. Ultimi ma non meno importanti, il dottor Savigny, amante di Madame Deverià e responsabile della morte di Theresa, una ragazza amata da Thomas, che arrivato alla locanda sotto il nome di Adams, cercherà vendetta.
Il secondo libro racconta del naufragio della fregata della marina francese, e dei suoi naufraghi che, in preda alla lotta per la sopravvivenza, avranno le reazioni più terribili, come il cannibalismo.
Infine, nel terzo ed ultimo libro, “I canti del ritorno”, Baricco mostra il destino di ognuno dei personaggi della locanda.
Un libro surreale e affascinante che trasporta e culla il lettore in un’altra dimensione: leggendo si ha la sensazione che si prova a stare sulla riva del mare a piedi nudi, soli, totalmente immersi nel silenzio. E’ il mare, il vero protagonista del libro e il suo significato, che cambia a seconda di chi lo accoglie nella sua esistenza. Il mare rappresenta la vita, l’amore, l’eterno, il coraggio, la volontà di cambiare. Il mare non perdona, solo chi è capace di lottare può immergersi nelle onde e dominarlo: lottare per cambiare, con la sola forza di volontà, il proprio destino.
Non saprei dire se fosse questo il messaggio dell’autore, ne se ci fosse un messaggio, so solo che come per Elisewin, il mare, può essere la cura alla malattia della paura di lasciarsi andare alla vita, di credere ai propri sogni. Non trovare un inizio, una fine, un limite, una dimensione nelle cose mette paura, ma dobbiamo sempre ricordarci che il coraggio non è l’assenza di paura ma semplicemente la consapevolezza che c’è qualcosa di più importante. L’uomo a volte non accetta parole come “l’eterno” e “l’infinito” perché non li riesce a quantificare; tuttavia se si abbracciano questi concetti si può arrivare molto, molto lontano e, riuscire a navigare nell’oceano…nell’oceano mare della vita.


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