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La ragazza di fronte
 
La ragazza di fronte 2015-05-31 06:54:33 Belmi
Voto medio 
 
3.3
Stile 
 
3.0
Contenuto 
 
2.0
Piacevolezza 
 
4.0
Belmi Opinione inserita da Belmi    31 Mag, 2015
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Piacevole, ma mi aspettavo di più

Iniziare a leggere un libro sapendo che l'autrice è un ex insegnante di lettere, almeno nel mio caso, mi aveva un pò suggestionato ed ero già pronta ad un determinato stile.

Invece Margherita Oggero mi ha sorpresa; ho trovato uno stile leggero, piacevole, in alcuni casi un pò sfrontato ed ironico ma ben fatto, con la scelta dei vocaboli non casuale, ma con cognizione di logica.

L'autrice ci racconta della sua Torino, anche se non da molto peso alla collocazione geografica, a parte alcune specifiche, potevamo benissimo essere in qualsiasi altra città del nord o perlomeno io non ho riconosciuto la Torino che ho visto.

Quello su cui invece punta l'autrice è la distinzione di classe sociale. I due protagonisti sono Marta e Michele (il romanzo è un alternarsi dei pensieri dei due).
Marta è archivista; fa parte della "Torino bene", ha un buon lavoro trovato grazie anche agli agganci del padre cardiochirurgo e frequenta persone del suo ambiente.
Michele è un "terrone" che si è trasferito da piccolo al Nord con la famiglia, per poi rimanere ad abitare con il nonno. E' un uomo che si è fatto da solo (ed anche grazie al sudore del nonno barbiere) e dopo la laurea in Ingegneria, ha deciso di seguire il suo sogno ovvero quello di guidare i Frecciarossa.

Come mai la vita di queste due persone socialmente diverse si incrocia? Semplice, sono dirimpettai ed entrambi hanno la passione di tenere d'occhio l'altro.

E' un romanzo che ho trovato molto piacevole come lettura, però se avete notato, come contenuti mi sono tenuta piuttosto bassa.
Con lunghe digressioni, la Oggero ci racconta la vita dei due, ognuno con i suoi traumi, andando a focalizzarsi su punti a mio avviso meno incisivi, tralasciando altri che avrei preferito più approfonditi.

Nel suo "minestrone" inserisce tantissimi ingredienti, forse anche troppi, senza portarne molti a fine.

Insomma, da una ex insegnante di lettere mi aspettavo qualcosina in più. Comunque il romanzo è piacevole, si legge velocemente (223 pagine), e pur essendo una copertina morbida non è economico. La nota positiva è che è la prima volta che mi trovo a leggere di un protagonista che guida i Frecciarossa.

Vi lascio con questa frase:

"Il tarlo del legno scava paziente e silenzioso labirinti di gallerie, lasciando a testimone della sua presenza il quasi impalpabile rosume. Così fa l'ossessione: nasce inavvertitamente, occupa uno spazio minimo nella mente, poi si ingrandisce, proliferazione di curiosità. attrazione sgradita ma irrinunciabile".

Buona lettura!

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Commenti

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Avrei voglia di leggere un libro della Oggero di cui ho letto l'incipit (una gatta ha battuto la testa e non ricorda dove sono finiti i suoi gattini) ma poi non ho mai più trovato traccia del libro. Mi resta il dubbio di essermelo sognato. Tu hai letto niente della Oggero di simile?
In risposta ad un precedente commento
Belmi
01 Giugno, 2015
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Mario mi dispiace ma è il primo libro che leggo di lei, forse il titolo a cui ti riferisci è "Il compito di un gatto di strada" però non ne sono sicura.
Grazie per il commento.
Federica
In risposta ad un precedente commento

07 Dicembre, 2015
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Direi che si tratta di "Il compito di un gatto di strada". Ciao!
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