Dettagli Recensione
Stile poco convincente
Francesca Barra è nata a Policoro, in Basilicata, e vive lontano dalla sua terra nativa, ma l'amore che sente per le sue origini "riempe" gran parte delle pagine di questo libro.
Le protagoniste di questo romanzo sono: la nonna Teresa e la nipote Caterina. L'elemento che le unisce e le accomuna è la cucina (all'interno del testo si trovano molte ricette della cucina locale, con le tecniche di preparazione) quello che le divide invece sono le scelte della vita.
Teresa già da piccola (quando ancora viveva all'interno dei sassi) sapeva che non avrebbe mai lasciato la sua terra; Caterina per spiccare il volo decide di andare a Roma a studiare.
La Barra ci racconta della sua realtà paesana, di quei luoghi in cui tutti si conoscono e che in famiglia niente si nasconde (o perlomeno si cerca di farlo) e che una festa senza tutta la famiglia che festa è..
Ci porta una ventata di genuinità, in cui le "femmine devono saper fare per maritarsi", in cui lo straniero è quello di fuori e così via.
In contrapposizione ci racconta una Roma diversa, moderna e dispersiva.
Ho molto apprezzato l'amore per il proprio paese ma quello che non mi ha convinto molto è lo stile dell'autrice. Ha scelto di scrivere il romanzo alternando le due protagoniste; Teresa ci racconta del suo passato mentre la nipote ci racconta il suo presente.
L'autrice quindi ha voluto analizzare due punti di vista e due realtà a confronto. La sua scelta, secondo me, è stata un pò ardua, almeno per lei. L'ho trovata carente e forzata nelle veci della giovane diciannovenne Caterina; non sembrava di leggere le parole della ragazza ma quelle di un adulto che prova a scrivere fingendosi un giovane.
Per concludere, posso dire di aver apprezzato la sua voglia di mettere in risalto la sua realtà nativa ma per quanto riguarda la trama e soprattutto il suo modo di scrivere, l'autrice non mi ha molto convinta.
Buona lettura!
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