Dettagli Recensione
Un "thriller esistenziale"
Un romanzo intimista, che racconta le vicende di una famiglia, attraverso lo sguardo di una madre e di una figlia ma anche un “giallo”, anzi, un “thriller esistenziale”, secondo la definizione che ne dà la stessa autrice alla fine del libro.
E’ un romanzo a due voci, la voce della madre Alma e della figlia Antonia, i cui nomi si alternano a intitolare i capitoli; ma, in realtà, la voce predominante è quella di Antonia, che conduce l’indagine sul passato misterioso della sua famiglia, mentre lo sguardo di Alma illumina lo sfondo affettivo e “storico” della vicenda, con una svolta avventurosa verso la fine.
La madre decide che è giunto il momento di rivelare alla figlia il suo cruccio segreto proprio quando la stessa è incinta da sei mesi, ben consapevole che la figlia, autrice di romanzi polizieschi, ha nel suo DNA il gusto dell’indagine. Così le racconta che il proprio fratello, Marco detto Maio, poco più giovane di lei e suo compagno di giochi e di avventure, era improvvisamente scomparso a 17 anni, dopo essere diventato tossicodipendente; di questa scomparsa e della successiva morte dei suoi genitori ella si sentiva responsabile, per aver indotto Maio a provare una volta, una volta sola, l’eroina.
Così la figlia parte per Ferrara, la città di origine della madre, con l’obiettivo di scoprire che cosa sia successo allo zio, magari anche per liberare la madre dai suoi sensi di colpa. Qui viene a poco a poco a mettere in luce una serie di misteri ben più ampia della sola scomparsa di Maio, a partire dalle origini della famiglia della madre, collegate alla tragica morte del nonno. Alla fine riesce a chiarire tutta la verità, viene anche a sapere che cosa fosse successo veramente allo zio. E scopre, insieme, il fascino di Ferrara e dei suoi abitanti: una città bella, a misura d’uomo, ricca di umanità, ma anche di sofferenze nascoste, di segreti gelosamente conservati.
Ad aiutarla nelle indagini c’è il commissario di polizia Luigi D’Avalos, un abile detective da cui si sente in qualche modo attratta, l’anziana Lia, che vive sola con il suo volpino e che custodisce gelosamente le memorie degli ebrei di Ferrara, la ex ragazza di Maio, Michela, che svelerà il mistero sulla sua scomparsa, e sua figlia Isabella.
Una vicenda intrigante, raccontata con grazia e leggerezza, ma anche ricca di colpi di scena, avvincente fino alla fine, sia per l’intrecciarsi dei sentimenti e dei caratteri, sia per la suspense che ne accompagna lo sviluppo.