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Come donna innamorata
 
Come donna innamorata 2015-04-29 02:47:33 Bruno Elpis
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Bruno Elpis Opinione inserita da Bruno Elpis    29 Aprile, 2015
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Tanto gentile e tanto onesta pare

Come donna innamorata di Marco Santagata ha per protagonista Dante Alighieri e per soggetto l’amore che il divin poeta nutrì per la sua musa: Bice Portinari (“Chi sarebbe stato l’angelo da celebrare in versi, lui l’aveva già deciso… Non poteva che essere Bice Portinari, la dama dagli occhi di smeraldo, la signora triste…”), che nella visione angelicata della donna e nella poetica dell’esule fiorentino (“L’idea lievitava. Dire senza dire. Dire che non lo raccontava, e con ciò raccontarlo. Era felice… Felice nel giorno del pianto?”) assume il nome di Beatrice.

L’autore costruisce il suo romanzo storico con fulcro nella data dell’8 giugno 1290, giorno della prematura scomparsa della nobildonna (“Forse la sua Beatrice non sarebbe morta insieme a Bice”), sorella di quel Manetto Portinari che fu compagno di giochi dell’Alighieri.
La morte dell’amata rappresenta l’interruzione di ogni possibilità d’incontro, ma non per questo deve costituire la causa ostativa di un poetare che è vitale per Dante e che richiede di essere rifondato su nuovi presupposti: così che la bellezza (“Bice non era quel che si dice una bellezza. Molte giovani di Firenze la superavano in avvenenza. La fonte del suo fascino erano gli occhi: verdi, scintillanti, conferivano all’incarnato madreperlaceo una straordinaria luminosità”) sia celebrata nell’eternità e nella spiritualità. Sul piano letterario, questi impulsi si concretizzeranno nella Vita Nova e nella terza cantica della Commedia, quella dedicata al Paradiso.

Mentre Dante ragiona sulla poetica (“Una gioia paragonabile a quella di creare un oggetto di sublime armonia. Basta dunque… con i lamenti…”), scorrono i fatti della sua vita: la nascita in una famiglia di mercanti, che per lui sognava un futuro di commerciante (“Alighiero dava per scontato che il figlio, terminata la scuola elementare… avrebbe frequentato quella dell’abaco, dove si sarebbe impratichito dei cambi, avrebbe imparato a tenere i conti e a scrivere lettere commerciali”) e non di poeta (“… Si era messo in testa che il mestiere di poeta e filosofo consistesse nello scrivere in latino”), le lezioni di Brunetto Latini, l’amicizia con Guido Cavalcanti, le nozze con Gemma Donati, che asseconda il temperamento artistico del marito (“Tu sei un poeta, hai la testa fra le nuvole”), la nascita dei figli (“Almeno se ne stesse buono e ringraziasse quei bravi parenti che mantenevano lui e i suoi…”), gli incontri tanto magici quanto platonici con Beatrice, l’impegno politico, dal quale derivano la rottura dell’amicizia con Cavalcanti e l’esilio che lo costringe a riparare in Lunigiana.

L’opera, gradevole nella fruizione e supportata dai robusti studi specifici dell’autore, ha il pregio di riproporci una figura che molti di noi avranno abbandonato dai tempi della scuola, in ciò sollecitando riflessioni sull’importanza di sentimenti e passioni che nulla hanno di materiale…

Bruno Elpis

___________________________________

Le rime della “Vita Nova”:

Tanto gentile e tanto onesta pare
la donna mia quand’ella altrui saluta,
ch’ogne lingua deven tremando muta,
e li occhi no l’ardiscon di guardare.

Ella si va, sentendosi laudare,
benignamente d’umiltà vestuta;
e par che sia una cosa venuta
da cielo in terra a miracol mostrare.

Mostrasi sì piacente a chi la mira,
che dà per li occhi una dolcezza al core,
che ’ntender no la può chi no la prova:

e par che de la sua labbia si mova
un spirito soave pien d’amore,
che va dicendo a l’anima: Sospira.

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La Vita Nova, la divina commedia...
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Commenti

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Bellissimo intervento molto sentito da chi porta il nome di un'altra famosa donna cantata da celebri Rime.
Vero! Da Beatrice a Laura il passo è così breve! :-)
Ciao Bruno. Il tuo bel commento invoglia alla lettura di questo libro.
Ciao Bruno, recensione molto interessante e visto che domani andrò a Gradara, il castello di "Paolo e Francesca", il tuo commento mi ha invogliato a cercare questo libro.
Grazie Federica
Bel commento, Bruno, interessante e approfondito. Invita alla lettura....
Il tuo acuto e bellissimo commento mi induce a leggere quest'opera. Grazie Bruno per la tua importante segnalazione. Ciao.
Ferruccio
Bella e utile segnalazione Bruno.
Da ragazzo, al liceo, lessi "Biondo era e bello", la biografia di Dante scritta da Mario Tobino, e ricordo che mi piacque moltissimo, anzi approfitto della tua segnalazione per suggerire agli interessati anche quest'altra opera più datata, ma vi assicuro pregevolissima.
Brrrr che brutto libro :-) :-D Molto meglio il tuo commento, piuttosto.

Se qualcuno confronta le nostre ultime letture comuni puo' capire al volo il significato di INVERSAMENTE proporzionale !!!
come dice Cub, i vostri commenti su questo titolo sono inversamente proporzionali :-)))))
è questo il bello del confronto!
a questo punto " cercasi terzo commento".............
@ Emilio, Anna Maria e Ferruccio: grazie, ma CUB ha espresso un parere diverso, chissà! :-)

@ Fede: beata te! Gradara! :-) Raccontaci, però...

@ Pierpaolo: lo ricordo anch'io "Bondo era e ebello". Ce lo consigliavano al liceo!!! Grazie per averlo rievocato :-)

@ Cub e Silvia: sigh, non voglio essere inversamente proporzionale, voglio essere con voi... Silvia, ripristina tu quest'armonia di vedute (scherzo, ovviamente, ma sarebbe bello leggere anche il tuo parere) :-) :-)

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