Dettagli Recensione
L'Evento
Il professore stanco della sua vita accademica e grigia, come gli dice la moglie il giorno in cui lo lascia, decide di cambiare rotta e scrivere un libro di successo. Per farlo deve scegliere un argomento che sia comprensibile a tutti e che sia motivo d'interesse, l'Evento appunto.
E l'Evento, il filo conduttore del libro, è quello che si svolge la domenica pomeriggio davanti alla tv.
Il bar di Peppe come ogni bar di quartiere, è il luogo di ritrovo degli appassionati di calcio, più precisamente di chi ha la passione per il Napoli, e Peppe,che conosce bene i suoi clienti, sa che quello è il luogo giusto per raccogliere il materiale di cui il professore ha bisogno e gli riserva un posto, tutti i giorni, all'angolo del bar.
Per il professore però il pallone è solo una scusa per catturare la vera natura della gente. Lui sa che dietro quella forte passione c'è la vita di ognuno di loro, e la sua tecnica per farla venire alla luce, è il ricordo dell'Evento appunto. Insieme al ricordo di una famosa partita di calcio, presente o passata, ci sono emozioni, sentimenti e sensazioni da raccontare.
Un ricordo ne scatena altri mille, e così si creano storie, a volte anche commoventi, di amici, di padri e figli, di amori chiusi e sbocciati sullo sfondo di uno stadio.
Lo stile è originale ma piacevole. Solo un po' ridondante, il fatto che per ogni storia si ricominci col solito rituale dal bar di Peppe: la complicità tra questo e il professore, la provocazione al cliente e il conseguente racconto.
Ma la struttura è inevitabile proprio perchè tutto parte da lì, tra un caffè e un cornetto, laddove nonostante la ressa nelle ore di punta la gente non la smette mai di parlare di pallone, anche nel resto della settimana!
Letti tutti i libri della serie del commissario Ricciardi, questo libro nonostante non sia un giallo, ricalca perfettamente l'idea di De Giovanni: lui scrive di quello che sa, di quello che conosce, e conosce Napoli e Napoli è quello che ci racconta.
Recentemente accusato di provincialismo da una giornalista francese, lo scrittore risponde dicendo di avere la fortuna di poter ambientare le sue storie nel posto più bello del mondo! E quando la giornalista lo provoca stizzita chiedendogli in cosa Napoli sarebbe più bella di Parigi, De Giovanni risponde così :
«Vede, signora, è semplice, Parigi, che è splendida, l'hanno fatta gli uomini; Napoli l'ha fatta Dio.»
Indicazioni utili
Commenti
4 risultati - visualizzati 1 - 4 |
Ordina
|
Parigi è bella anche per i francesi, come Napoli è bella anche per i napoletani... Poi ce ne sono di insopportabili nell'una e nell'altra città (vorrei vedere in quale non ci sono personaggi da evitare).
Di Parigi, oltre quello che è immaginabile, ricordo l'aria che si respirava all'ora di colazione. Di Napoli ricordo... tante cose.
Ok, ho divagato: curiosissima storia, per come l'hai raccontata, Lonely. Ti hanno preceduta altre notevolissime recensioni, ma devo dire che la tua è forse quella che più incuriosisce su questo fantomatico protagonista.
4 risultati - visualizzati 1 - 4 |
Bella recensione.