Dettagli Recensione
L'osceno è il tumulto privato che ognuno ha
Un libro da cinque stelle, se non fosse che c'è qualche riferimento letterario di troppo.
Per il resto è davvero eccezionale. Con un linguaggio molto più ricercato rispetto a "Il senso dell'elefante", Marco Missiroli ci fa entrare nel corpo e nella psicologia di Libero, un personaggio in crescita tra la Parigi degli anni '70 e la Milano dei '90.
Parla con sincerità del modo di vivere la sessualità dal punto di vista maschile, una sessualità che è uno degli step da salire per maturare, per diventare uomini. Soprattutto nel periodo che dalla preadolescenza va all'età adulta, Missiroli racconta lo stravolgimento ormonale che guida il corpo, che in quel periodo fa diventare prevalente l'interesse verso il corpo rispetto a tutto il resto. Riesce a non essere mai volgare, neanche quando descrive esattamente un rapporto sessuale o una pratica masturbatoria. Un po' come la copertina, che pur essendo esplicita, è elegantemente stilizzata, tanto che a una prima occhiata avevo scambiato l'immagine per l'imbottitura di un divano. Ebbene sì, confesso la mia miopia.
Attraverso un'intervista a Missiroli ho scoperto che si tratta di una foto di Erwin Blumenfeld, scattata negli anni '70 a una modella, in modo che non si capisse il sesso.
"L'osceno è il tumulto privato che ognuno ha, e che i liberi vivono.Si chiama esistere, e a volte diventa sentimento" dice Missiroli, e forse in queste parole c'è racchiusa l'idea da cui è nato il libro, e la scelta del nome del protagonista.
Oltre al sesso, in questo libro c'è tutto il resto che fa, o ha fatto parte, della vita di ognuno di noi: l'amicizia, la famiglia, l'amore maturo, la morte che riesce a destabilizzare sempre il faticoso equilibrio appena raggiunto. E poi c'è la letteratura, tanta buona letteratura, a volte consolatoria, a volte progetto. Perché Libero è molto Missiroli, e forse qui c'è l'unico limite di questo libro; ma è anche il suo pregio più grande, altrimenti mai avrebbe potuto rivelarsi così autentico e sincero.
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Commenti
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Dentatura perfetta, ovviamente.
:-D
è pregno di citazioni letterarie, è molto particolare come struttura e contenuti e si presta ad essere accolto in maniera differente da ciascun lettore.
Rispetto al Busi di Seminario sulla gioventù l'ho trovato molto meno volgare, ma forse mi sono lasciata influenzare dalla simpatia nei confronti di Missiroli e dall'antipatia che mi suscita, invece, l'altro.
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Bravo Giuse !