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Io e te
 
Io e te 2015-04-04 16:14:10 Vita93
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Contenuto 
 
4.0
Piacevolezza 
 
4.0
Vita93 Opinione inserita da Vita93    04 Aprile, 2015
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Mi fai una promessa?

Lorenzo ha 14 anni. È un adolescente introverso, socialmente disadattato.
Spesso viene insultato dai compagni di scuola, nonostante finga di comportarsi come loro per essere accettato. O forse per passare inosservato.
Un giorno, sentendo una sua compagna parlare con tre ragazzi a proposito dell’imminente settimana bianca, inventa a sua madre di essere stato invitato per una vacanza a Cortina d’Ampezzo.
La madre, euforica per la notizia e per il sollievo che il figlio abbia finalmente degli amici, non immagina che Lorenzo abbia inventato tutto per starsene chiuso nella cantina di casa per una settimana, immerso nella sua amata solitudine tra musica, fumetti e videogiochi.
Solitudine che durerà fino a quando la sorellastra Olivia, ventitreenne altrettanto problematica e tormentata, lo scopre e in cambio del silenzio riceve ospitalità da Lorenzo.

“Io e te” parla di adolescenze difficili, di tossicodipendenza, di famiglie che non riescono a seguire con costanza e attenzione i propri figli.
Argomenti attuali e sempre più trattati nella letteratura e nel cinema, e per questo non facili da affrontare con originalità.
Ammaniti invece tratteggia ottimamente la psicologia di due personaggi complessi, che si ritrovano senza volerlo a dover rinunciare alla solitudine che tanto avevano sperato di trovare nella cantina. La cantina, il sotterraneo, il buco nel terreno (“Io non ho paura”). Un tema, quello del rifugio, che ricorre in quasi tutte le opere dell’autore romano.

E a tal proposito è curioso che dal romanzo sia stata tratta, nel 2012, una versione cinematografica da parte di un regista, il grande Bernardo Bertolucci tornato dietro alla macchina da presa dopo 9 anni di assenza dalle scene, che spesso ha dimostrato un’analoga affinità verso i luoghi chiusi (gli appartamenti di “Ultimo tango a Parigi”, “The Dreamers”). Tane in cui immergersi al riparo da tutto e da tutti. Prigioni solitarie, con l’unica compagnia dei propri conflitti interiori. Ma anche purgatori da cui tentare la risalita verso il mondo esterno.

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Bella scelta. Ammanniti ha il pregio, nelle sue migliori performance, di focalizzarsi su problematiche molto diffuse, in un modo tale che talvolta ha indotto a rappresentarlo al cinema.
In risposta ad un precedente commento
Vita93
06 Aprile, 2015
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Rappresentazioni cinematografiche tra le quali spiccano proprio " Io e te ", " Come Dio comanda " e soprattutto " Io non ho paura " che a mio parere è tratto dal miglior romanzo per distacco di Ammaniti.
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