Dettagli Recensione
Il giorno prima della felicità
“
Anna: "Hai paura?"
Smilzo: "Sì."
Anna: "Di me?"
Smilzo: "Sì e nessun coraggio sarà bello come questa paura."
Tu sai stare a sentire. Questa è la prima qualità di chi deve parlare.
”
Un libro che definirei concentrato e non breve, perché la capacità di sintesi di Erri De Luca è unica quanto la scelta di comporre frasi che ti penetrano dentro. Non a caso ho citato questi passi del libro, per sperare di colpire chi le legge…Non sono frasi d’amore o di circostanza, sono frasi di vita, parole semplici, ma forti. Così scrive Erri De Luca, in toni che non condannano, ma che fanno comprendere la sostanza delle cose ed il valore dei principi morali. Ogni suo libro è una raccolta di aforismi e citazioni! Quella che definirei prosa totalmente impregnata di poesia.
“Il giorno prima della felicità” è la storia di un uomo Don Gaetano, semplice ma in realtà con un’esperienza di vita non indifferente, che cerca di trasmettere il mestiere della “vita” ad un giovane orfano chiamato “Smilzo”. Lo scenario è la Napoli degli anni cinquanta, bella ma difficile poiché si sta risvegliando dalla guerra e dall’occupazione.
Smilzo non sa nulla o meglio crede di non sapere nulla della vita, per cui ha tutte le premesse per apprendere (come disse Socrate “sapiente è colui che sa di non sapere”): apprendere l’arte del mestiere, la felicità e per finire l’amore. Don Gaetano invece sa il fatto suo, conosce tutti i mestieri della cosiddetta “manovalanza”, ha imparato sulla sua pelle cosa significa la sofferenza, subire i torti e la stupidità (la cattiveria di Napoli è figlia dell’ignoranza). Don Gaetano conduce il suo “figlioccio” Smilzo sul trapasso dell’adolescenza, ed in men che non si dica, il ragazzo diventa uomo. L’incontro con il lato femminile, lo porterà ad intraprendere l’intricato cammino dell’amore e del sesso ma soprattutto a designare il suo futuro, ad avere coraggio prima verso se stesso e poi verso la vita. Smilzo capisce l’importanza dell’agire con chi, della parola (soprattutto per quell’epoca) non ne sa fare uso. Ecco che per prendersi ciò che vuole e per difendere ciò che ama, lo Smilzo conoscerà ciò che Erri De Luca definisce il “sangue”.
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