Dettagli Recensione
SCONOSCIUTA A SE' STESSA
Niente a che vedere con "La miscela segreta di casa Olivares"!
Come quello era un libro fresco e poetico, da leggere e assaporare nella sua vivace e invogliante fragranza dalla prima all'ultima pagina, questo è invece un inquietante resoconto della maturazione esistenziale di Agata, la protagonista, partendo dalle storie dei bisnonni, poi le nonne, i genitori e via così, attraverso ambienti, profumi, palazzi intrisi di sicilianità e vita vissuta. Fin qui tutto bene, lettura piacevole e tratti di tangibile nostalgia emozionante.
Peccato che per arrivare alla maturazione della sua consapevolezza e importanza come persona, Agata debba attraversare una torbida storia con tale Santino Abbasta, uomo già accasato conosciuto casualmente nella sua travagliata Palermo e ci trascini con lei in questo rapporto morboso per tutta la seconda parte del libro... Un po' troppo, per la verità, perché va bene le esperienze difficili vissute da bambina, va bene anche la paura del vuoto che le è rimasta per cause che il lettore ha già capito perché ripetute ossessivamente nelle pagine precedenti....ma metterci tanto per darsi una scantata è veramente troppo anche per i più magnanimi sostenitori!!
Concludendo, dirò che non è uno dei libri più brutti che ho letto ma neanche uno dei migliori. Il finale mi ha ampiamente deluso e risulta parecchio affrettato e scontato. Peccato, perché i tratti stilistici della Torregrossa ci sono tutti (a volte,nella prima parte, le frasi hanno persino un ritmo musicale ed è una meraviglia addentrarsi nella lettura). Però uno stile aggraziato e una storia di graduale riscoperta di sé stessi non bastano a fare un buon romanzo.