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Iniziazione sulle rive della Martesana
L’adolescenza è certamente, nella vita dell’essere umano, il periodo più difficile, più sofferto, meno compreso. Viene quasi spontaneo chiedersi perché nell’arte figurativa venga rappresentata così raramente l’età adolescenziale, mentre ci si sofferma assai spesso sull’infanzia, la giovinezza e la vecchiaia, come nello stupendo dipinto di Klimt, “Le tre età della donna”. Quel periodo di transizione che conduce, attraverso incertezze, complessi e ribellioni all’esuberanza giovanile, appare forse così sfuggente e a volte persino imbarazzante nella sua complessità, da indurre spesso a sfumarlo nell’età precedente e in quella successiva.
Recentemente il mondo letterario ha prestato un’attenzione particolare al mondo dei teen-agers, ed è infatti con sensibilità e grande efficacia espressiva che nel suo ultimo romanzo “ Il regno degli amici”, Raul Montanari ha raccontato la storia di un piccolo gruppo di adolescenti che si incontra in un luogo abbandonato in mezzo allo squallore della periferia milanese, sulle rive del naviglio della Martesana, all’inizio degli anni ottanta.
La casa abbandonata vicino al canale soprannominata “Il Regno” diviene il rifugio in cui Demo, Fabiano, Elia e Velardi si riuniscono per ascoltare la musica dei Led Zeppelin, fumare spinelli, leggere giornaletti porno. È il luogo della libertà, il cui simbolo è il mangiacassette Aiwa, è il luogo dell’emancipazione e della trasgressione delle regole imposte dai grandi, il luogo dell’evasione dal mondo esterno. In questa sorta di isola felice compare Valli, che sarà l’elemento destabilizzante, colei che metterà in discussione i vincoli di amicizia e lealtà. E il Regno, microcosmo segreto, cambierà per sempre la personalità e i rapporti tra i giovani amici. Qui troverà asilo la bellezza e la violenza, l’amore e la tragedia.
Così nel breve spazio di tempo di un’estate il processo di iniziazione alla vita si è compiuto e il destino di un gruppo di ragazzi prende una strada diversa da quella prospettata. Ciascuno dei protagonisti imparerà che “nel bene e nel male ci si abitua a tutto”. Sarà l’amara lezione della vita che li porterà a ridimensionare anche gli episodi più dolorosi per poterli affrontare con lucidità e coraggio.
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Commenti
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non ho ancora letto nulla di Montanari, spero di farlo presto.
Un tema delicato, quello dell' adolescenza, che rischia di essere trattato con superficialità e attraverso stereotipi ma che al contrario se ben rappresentato apre un mondo di riflessioni e considerazioni.
E' un' età complessa, di ricerca e di scoperta, che dentro di noi è spesso ricordata con un misto di nostalgia, tristezza e spensieratezza.
In teoria si considera adolescenza l' età dei " teen " che va dai 13 ai 19 anni. In pratica la vera adolescenza è a mio avviso quel periodo tra i 14 e i 16, prima siamo troppo piccoli e dopo cominciamo ad avere delle responsabilità.
Il fatto che io a soli 21 anni ne parli come se fosse un periodo lontano, mi fa capire quanto sia sfuggente l' adolescenza. Arriva come un turbine, i primi bollori, e poi all' improvviso " non è più tempo per fare certe cose ".
Non ho letto niente di Montanari, rimedierò al più presto.
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l'ho letto anch'io! Un romanzo che a tratti diverte, ma fa anche tanto soffrire. Raul M., cimentandosi in una prova su un'età difficile del ciclo vitale, come hai ben rappresentato nel tuo commento, si riconferma grande maestro :-)