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Gli anni al contrario
 
Gli anni al contrario 2015-03-06 16:35:34 P.P.
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P.P. Opinione inserita da P.P.    06 Marzo, 2015
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L'insostenibile consapevolezza d'essersi (illusi)

«Anche se le pagine migliori della sua storia erano finite, e a volte dubitava anche che fossero state scritte, le toccava andare fino in fondo»

Ed è tra le crude pagine della storia che s'intrecciano le vite di due giovani, Giovanni ed Aurora, ultimi figli degli ideali, delle passioni e contraddizioni degli anni '70. Separati da due opposte storie familiari, Giovanni ultimogenito dell'avvocato Santatorre, comunista ormai disilluso, Aurora, figlia del fascistissimo, un padre che vive nella nostalgia delle camicie nere, uniti da un casuale incontro e dal comune infervoramento politico.

Si percepisce, viva e amara, nei personaggi la profonda delusione nei confronti di un passato non ancora concluso e il peso di una responsabilità, quella di dover cambiare le cose, che sentono propria. Così la storia di Aurora e Giovanni, si trova a confrontarsi con la Storia, quella di anni confusi, facendo fatica a seguirne il passo.

Tra le pagine si inseriscono e concatenano le ansie e i dubbi dei personaggi, la solitudine e, la speranza e l'illusione che si mescolano nelle loro frammentarie esistenze, suggellate e allo stesso tempo spezzate dalla nascita della piccola Mara, che segnerà irrimediabilmente il loro rapporto.
E' sorprendente come collateralmente, nelle vicende di Giovanni e Aurora, si percepisca vivida e incombente l'idiosincrasia di quegli anni, che personalmente non ho vissuto, ma di cui ancora oggi si raccolgono i frutti e macerie, di quella consapevolezza del fallimento dei propri ideali, che non pregiudica la speranza in un futuro diverso, della confusa e sgangherata reazione ad una realtà che sembra sfuggire di mano, allora come, per certi versi, oggi.

E così i protagonisti sentono gli "anni al contrario", l'inarrivabile scorrere del tempo, e si consolano nella abitudinarietà, costruendosi ognuno, nella propria solitudine le tanto agognate certezze. Chissà se ancora non sia necessario guardare indietro, a quegli anni al contrario, prima di andare avanti.

«In città c'è una nuova generazione con nuovi problemi, nuove droghe, nuove idee o forse nessuna.»

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