Dettagli Recensione
La vita di Libero Marsell
Cover di forte impatto, foriera di tante ipotesi per il pubblico e titolo altrettanto audace.
Così si presenta l'ultima uscita editoriale di Marco Missiroli, giovane autore con alle spalle ottime prove di scrittura.
Addentrandosi nella lettura di “Atti osceni in luogo privato” si avverte l'intenzione dell'autore di esplorare nuove strade espressive.
Prima di volgere lo sguardo critico al romanzo, occorre precisare che la valutazione complessiva del testo è destinata a correre su binari differenti a seconda che il lettore sia al primo incontro con l'autore oppure se trattasi di lettore avvezzo allo stile di Missiroli.
Il romanzo partorito dalla penna di Missiroli probabilmente nasce da un'idea complessa e ambiziosa, quella di plasmare un protagonista assemblando schegge di vita dall'infanzia all'età adulta, toccando zone oscure, delicate e intime, come la sfera emotiva e sessuale.
Il protagonista cresce attraverso la narrazione, costringendo il lettore ad assistere all'evoluzione di una coscienza, all'analisi introspettiva di un giovane che deve comprendere la vera natura della sua anima e del suo essere uomo.
Un percorso difficile da rappresentare, facendone percepire al lettore tutto il carico di sofferenza, di stordimento, di insoddisfazione, sfiorando momenti di ilarità e momenti di crisi, scivolando tra le pieghe sottili della morale.
Missiroli porta in scena lo struggimento interiore di un giovane il cui corpo prende vita come entità distinta e altra rispetto alla coscienza.
La sostanza dell'impianto narrativo è innegabile, ma nel complesso poco godibile da parte di un pubblico che viene destabilizzato con troppe citazioni sessuali.
La sfera intima viene battezzata come fulcro narrativo eppure qualcosa sfugge e langue nel racconto della vita del giovane Libero, in quanto alcune immagini forti e private sembrano stonare se collocate in una prospettiva più ampia, una prospettiva che vuole ricostruire gli step formativi inanellando decine di citazioni di autori, testi letterari, arie musicali e opere cinematografiche.
E' riconoscibile il desiderio di evolversi da parte dell'autore, tuttavia il sentiero percorso si allontana dallo splendore di “Senza coda”, “Il buio addosso” ed “Il senso dell'elefante”.
In questa nuova sperimentazione Missiroli perde la sua lucidità espressiva secca e tagliente, la sua capacità di esprimere un sentimento con una parola, fotografando storie destinate a rimanere indelebili.
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Commenti
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Non conosco né libro né autore; pertanto non posso entrare in discussione.
Ciao bravissima Silvia.
Pia
Ad oggi ho letto tutto di Missiroli, autore che amo per la carica espressiva e lo stile originale, capace di addentrarsi in tematiche spinose.
Per chi conosce il pregresso, ci si aspetta tanto dalla nuova uscita, di cui con sincerità e lucidità mi sono sentita di doverne evidenziare le zone d'ombra.
Il mio intento non è quello si allontanare i lettori dall'autore, bensì di indirizzarli verso altri titoli, vere chicche da non perdere.
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