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Congiunzioni divergenti
Dopo il felice esordio de “Il mistero dell'ermellino”, Giuse Iannello regala ai lettori un secondo romanzo.
“Congiunzioni divergenti” è un enigmatico esempio di ossimoro che l'autrice sceglie come sintesi perfetta delle storie narrate; storie di tante vite che si intrecciano tra loro un po' per scelta un po' per mano del destino.
Il romanzo è popolato da tanti personaggi, uomini e donne figli dell'attuale società, ritratti con naturalezza e senza enfatizzarne pregi e difetti, in quanto saranno i gesti e le azioni che li scopriranno pagina dopo pagina al lettore.
E' complesso tenere i fili e coordinare diverse storie per crearne un intreccio credibile e godibile, eppure l'autrice dimostra ottime doti nell'affrontare un compito arduo.
Giuse, appassionata pittrice oltre che scrittrice, sembra dipingere i volti delle sue creature, catturandone sguardi, zone scure, momenti solari, slanci affettivi; narrare diviene sinonimo di dipingere una tela, partendo da un solido spunto iniziale, sviluppando anima e calore, focalizzando poi i dettagli che imprimono colore e movimento alle figure ritratte.
Il romanzo offre spunti di riflessione molteplici, toccando il mondo della famiglia, il mondo delle relazioni di amicizia e di coppia, il mondo della malattia e della rinascita.
Veramente tanti gli argomenti in gioco, che sfilano sfiorandosi, unendosi ed allontanandosi come in una danza; la danza del destino, dell'imponderabile, dell'indefinito.
Si avverte forte tra le pagine l'intento di sondare la parte più oscura della vita di ciascuno e al contempo la parte più intima e fragile.
Con abilità viene indagata la fragilità della vita, componente spesso dimenticata o esecrata in nome di ideali che spingono alla dimostrazione di forza e alla ricerca di successo, felicità e realizzazione in campo personale e sociale.
La vita raccontata in queste pagine corre su infiniti binari con poche certezze in quanto allo scambio successivo s'incrocerà con un'altra vita, apportatrice di un nuovo disegno, di una nuova linfa; le vite non viaggiano sole ma durante il percorso si congiungono sfociando nel bene o nel male, creando sempre nuove forme di gioia o di dolore.
Le storie raccontate da Giuse Iannello sono ritratti di quotidianità, sono scelte ponderate e non ponderate, sono legami e sono fratture, sono congiunzioni divergenti.
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Commenti
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Ho imparato a conoscere Giuse con il suo primo romanzo; l'apprezzo per la sua pacatezza nel porsi con gli altri, per la sua profondità e limpidezza.
Trovo che nei suoi scritti sia possibile trovare tanta parte del suo essere.
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ma come l'hai scovata quest'autrice?
Il finale del tuo commento è sinfonico o degno di un'opera lirica! :-)
b